“In Sicilia siamo ad un passo da un vero allarme sociale. La Regione sta mettendo ulteriormente in ginocchio gli ospedali, che già sono in affanno a causa di una seria carenza di personale infermieristico costretto, a sua volta, a svolgere turni di lavoro logoranti. I risultati sono l’aumento del rischio clinico nelle corsie degli ospedali e il demansionamento per carenza di operatori socio sanitari”. La denuncia arriva da Filippo Impellizzeri, presidente del Collegio Ipasvi di Trapani e vice coordinatore regionale Ipasvi, a proposito degli standard fissati dall’Assessorato regionale per la salute che, secondo il rappresentante della categoria infermieristica, sono frutto di un gioco “al ribasso”, che di fatto istituzionalizza la carenza di professionisti sanitari tra le corsie ospedaliere. “Non si tratta solo di rischio clinico per i pazienti – prosegue Impellizzeri – a cui non è possibile fornire l’adeguata assistenza, ma anche di una situazione ormai non più sopportabile per gli infermieri che, in assenza di personale di supporto, si trovano a dover svolgere anche altre mansioni”. “L’età media degli infermieri – sottolinea il sindacalista – è passata dai 42 anni circa del 2001 ai 47 del 2013; l’occupazione per i laureati nel 2007 era al 94% e nel 2012 è scesa al 63%, con conseguente fuga di cervelli presso altre nazioni”. Secondo il presidente dell’Ipasvi di Trapani gli standard dovrebbero prevedere, in media, un infermiere ogni 4 o 5 posti letto. “Le soluzioni ci sono e per questo, come coordinamento regionale dei collegi Ipasvi – ha ribadito Impellizzeri – vogliamo farci ascoltare dalla Regione. Invece di tagliare il personale infermieristico, danneggiando l’utenza e non garantendo il servizio, si potrebbe monitorare e rivedere, a titolo di esempio, quello amministrativo in esubero. Invece di non assumere e non consentire, a chi è parecchio avanti negli anni, di andare in pensione, si potrebbero stipulare, in attesa di concorsi e mobilità, contratti con infermieri liberi professionisti, garantendo quindi il ricambio e il superamento del periodo estivo”.
fonte
Giornale di Sicilia