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DI Antonello Cassano: I tagli degli ultimi anni hanno portato alla chiusura di 20 ospedali. Dal Gargano al Salento, i direttori generali denunciano situazioni pesantissime negli organici. E l’arrivo dei turisti complica la situazione
Mancano soprattutto infermieri. Ne servirebbero diverse centinaia per superare l’estate. Gravi buchi anche fra gli anestesisti: come conferma anche Antonio Amendola, presidente dell’Aaroi Emac Puglia, l’associazione degli anestesisti e rianimatori, ne servirebbero 150 da distribuire in tutti gli ospedali della regione. Stesso discorso per i medici di pronto soccorso. Partendo da Nord, la mappa delle carenze segnala nell’Asl di Foggia un fabbisogno di una cinquantina di medici e di una decina di tecnici radiologi: «Gli infermieri invece ci sono – dice il commissario Vito Piazzolla – Il problema è che si trovano in ospedali che sono stati depotenziati. È necessario ridistribuirli per arginare il problema delle vacanze. Qui sul Gargano la presenza dei turisti fa quintuplicare la popolazione di molti paesi».
Nella Bat sono in sofferenza i pronto soccorso di Andria e Barletta. Servirebbero quattro o cinque medici in più, ma si punta a non chiudere reparti per l’estate. Carenze molto più pesanti a Bari. Nella più grande Asl della regione servirebbero dieci medici di pronto soccorso, 15 anestesisti e almeno 80 infermieri per affrontare i prossimi due mesi e già si pensa all’accorpamento di reparti «cercando di evitare la chiusura», commenta il direttore generale Vito Montanaro. «Avremmo necessità di recuperare almeno 30 infermieri per far fronte all’emergenza estiva», dice invece da Brindisi il direttore Pasqualone.
Per coprire le urgenze servirebbero anche cinque medici di pronto soccorso da distribuire fra il Perrino, Ostuni-Fasano e Francavilla Fontana: «Vogliamo evitare di ricorrere alle coop, ma stiamo mandando un centinaio di telegrammi al giorno per coprire le carenze di infermieri, e non otteniamo risultati. Cercheremo di pescare dalle graduatorie nazionali». Anche a Lecce in questi mesi la popolazione di alcuni paesi si quintuplica per via dell’afflusso di turisti «ma al momento non vogliamo ricorrere alle coop – chiarisce il dg Giovanni
Gorgoni – stiamo utilizzando prestazioni aggiuntive, straordinari e integrazioni di personale. Poi procederemo con gli accorpamenti». Qui il ricorso al tempo determinato viaggia già sui 6 milioni di euro oltre i limiti consentiti.
Pesanti le carenze nell’Asl di Taranto: «Tutti i reparti sono sotto organico – commenta il dg Stefano Rossi – Ci servono un centinaio di infermieri, 30 medici e un centinaio di operatori socio sanitari»
fonte Rai.it