millantatore. Raccontava di aver prestato servizio in ospedali e cliniche prestigiose, di essere in grado di effettuare qualsiasi tipo di intervento, dalla semplice iniezione a piccoli interventi chirurgici, di conoscere cure, farmaci adatti ad ogni malanno. Insomma, un esperto a tutto campo. E si era creato anche il suo pubblico perchè i suoi racconti avevano una buona audience tra quei pazienti, per lo più persone anziane, che lui, ufficialmente infermiere, si trovava ad assistere in strutture modenesi dell’Ausl. Un semplice infermiere capace dunque di strabiliare, le cui potenzialità a suo dire andavano ben oltre al ruolo, alla semplice professione di infermiere.
Ma anche questa sua qualifica di infermiere era del tutto falsa e inesistente. Questo trentanovenne, M.F., aveva fatto, in modo letterale e non figurato, “carte false”. Lauree, attestati, certificati di varie specializzazioni: documenti che accreditavano questo millantatore in modo pressochè perfetto tanto da ingannare membri di commissioni e addetti ai bandi di concorsi. Ne sanno qualcosa a Cosenza dove il suo caso venne scoperto, ne sanno qualcosa in Versilia, dove si era riciclato con gli stessi metodi, e se ne sono accorti anche a Modena, dove questo giochino di partecipare ai bandi e vincerli con falsi documenti durava da almeno quattro anni. Una volta in servizio poi , cercava, oltre al’ordinario, i arrotondare con prestazioni private, a prezzi piuttosto salati per gli ignari anziani che via via convinceva.
Ieri in tribunale è arrivata una nota negativa da apporre al suo curriculum: per l’uomo, già agli obblighi di dimora, è arrivata una condanna a due anni e undici mesi per truffa aggravata, esercizio abusivo della professione, e utilizzo di documentazioni false. Soddisfatte le parte civili, Asp, Ausl, agenzie interinali, rappresentate dagli avvocati Iasonni, Scaglione, Giovanardi e Mattioli.
Ma da quale porta era riuscito ad intrufolarsi questo millantatore? Presentandosi ai bandi di concorso a chiamata, quelli che offrono una occupazione in un determinato settore per un determinato periodi tempo. Ad esempio una Asp (Aziende pubbliche di servizi alla persona nate come aziende multiservizi per garantire miglioramenti alla rete integrata dei servizi territoriali) aveva bisogno di una determinata figura professionale in un determinato periodi di tempo. Faceva così un bando e chi aveva i requisiti veniva assunto temporaneamente. Ecco che il 39enne si presentava e metteva sul tavolo tutti i documenti necessari per vincere la gara. E ovviamente la vinceva.
In un anno, ad esempio, è riuscito ad intascarsi 87mila euro, tra stipendi e contributi, tutto denaro pubblico. Come è stato scoperto? A dare il via all’indagine fu un paziente il quale, dopo aver ascoltato una delle tante fandonie dell’uomo su presunte prestazioni e su un suo rimedio per curare un malanno, decise lui stesso di fare accertamenti. Ovviamente non risultò nulla di quanto avesse affermato il finto infermiere: il paziente avvisò l’ordine dei medici e il quale a suo volta chiamò in causa la Procura. Tra le performance del finto infermiere ci fu anche l’asportazione di una ciste, intervento effettuato a casa di un suo “paziente”. Ma il meglio lo diede a Vignola. Per sei mesi, da gennaio a giugno del 2013 M.F ha lavorato come capo degli infermieri alla residenza per anziani Gasparini di Vignola senza avere alcun titolo per farlo Ma il suo lavoro è stato pressoché ineccepibile, tanto che era stimato da colleghi,
pazienti e parenti dei pazienti. Merito della casa protetta vignolese, è stato quello di avere scoperto la cosa internamente e di avere subito denunciato il fatto, favorendo così il suo licenziamento in tronco per giusta causa, dal momento che Foggia era dipendente di un’agenzia interinale.
fonte Gazzetta di modena .it
Grazie anche a nome mio per aver risposto. Prima di scrivere bisognerebbe documentarsi….complimenti per la chiara descriione che hai dato della nostra figura professionale. Teresa