L’allattamento al seno è una delle poche cose al mondo in grado di salvare tante vite umane. Senza bisogno di soldi o di attrezzature mediche In occasione della giornata mondiale del latte ad Expo dieci neo-mamme si sono trasformate in testimonial per Save the Children, l’associazione che si batte per i diritti dei bambini. Prendendo in braccio i propri bimbi e allattandoli tra gli sguardi incuriositi (e inteneriti) dei passanti.
Tra loro due giovani peruviane e una nigeriana, un gruppo di mamme che si era conosciuto ad un corso pre-parto ma anche visitatrici di passaggio che hanno deciso di unirsi alla manifestazione. Due attrici hanno dato vita ad un dialogo simbolico sulle disparità tra diverse aree del mondo, impersonando una mamma italiana, informata e consapevole, e una mamma eritrea alle prese con la malnutrizione e la malattia del figlio.
I numeri sono drammatici: ogni anno muoiono un milione e mezzo di bambini, la metà dei quali (800mila secondo le stime di Save the Children) potrebbero salvarsi semplicemente ricevendo dalle madri il latte come alimento sino ai 23 mesi. Un neonato che riceve latte materno entro un’ora dalla nascita ha sino a tre volte più probabilità di sopravvivere di uno allattato il giorno successivo. Anche perché nei paesi in cui manca il cibo e ci sono problemi igienici il latte materno è l’alimento più sicuro, molto più dell’acqua. A rendere difficile però questa pratica sono le convinzioni religiose e sociali (le donne non possono farsi vedere svestite) ma anche economiche (le mamme devono tornare subito al lavoro) o semplici superstizioni
Il risultato è che meno del 50% dei bambini sotto i sei mesi che vivono nei paesi in via di sviluppo viene allattato al seno. Maglia nera ai Paesi dell’Africa subsahariana e in particolare a Ciad e Gabon dove solo una percentuale minima (dal 3 al 6%) riceve questo prezioso alimento. Un dato che ha come ripercussione una elevatissima mortalità infantile. Nei paesi occidentali la situazione è ovviamente diversa. In Italia la pratica dell’allattamento è utilizzata dall’85% delle mamme, per una durata media di otto mesi. Una merenda dal sapore antico (pane, burro e zucchero) il dulce de leche argentino in onore di Papa Francesco, vestiti bianchi e bandiere gialle della Coldiretti. Per le giornate dedicate ai prodotti dell’alimentazione, Expo è partita dal più universale e amato nel mondo: il latte. Alla festa hanno partecipato tutti i Paesi, ognuno con le sue specialità: gli Usa con la cheesecake, la Lituania con il “kastinys”, il Cile con il “manjar”Il centro dei festeggiamenti è stato il Cardo, con gli spettacoli e le degustazioni organizzati da Coldiretti, bicchieri di latte e formaggi tipici gratis per tutti i visitatori. Festa per il primato italiano: con gli ultimi riconoscimenti sono saliti a 48 i prodotti dop tutelati dall’Unione Europea contro i 45 della rivale storica, la Francia. Una sfida tra formaggi made in Italy e i “tarocchi” venduti in tutto il mondo con lo stesso nome (il particolare negli Usa dove il fenomeno è particolarmente diffuso) ha avuto tra i giudici chef stellati, come Davide Oldani, e le casalinghe di Voghera in rappresentanza delle famiglie italiane.
fonte
Avvenire.it