Il coordinatore Regionale del Nursind Sicilia scrive una lettera alla presidente Ipasvi Barbara Mangiacavalli per proporre l’avvio di una campagna di comunicazione sulla figura degli infermieri. “L’uso improprio e spesso inopportuno del termine da parte della stampa non ci agevola nei confronti dei pazienti”
15 LUG – “È giunto il momento di fare chiarezza su quello che è diventato l’uso improprio del termine infermiere da parte degli addetti alla comunicazione. Non se ne può più di assistere quotidianamente ad un continuo e costante ‘linciaggio mediatico’ dei professionisti della salute in tutti quei casi in cui diventa indispensabile distinguere la qualifica degli operatori sanitari e che, per opportunità e anche convenienza, vengono racchiusi sotto il massimo comune denominatore di ‘Infermiere’”. A lanciare l’allarme è il coordinatore regionale Nursind Sicilia, Osvaldo Barba, in una lettera aperta indirizzata alla presidente dell’Ipasvi, Barbara Mangiacavalli, per chiedere l’avvio di una campagna di informazione/comunicazione sulla figura dell’infermiere.
“Personalmente ho molta fiducia e stima nei Suoi confronti; rispetto a quello che è stato un recentissimo passato Ipasvi, Lei rappresenta una “nuova Damasco” per i professionisti della salute”, scrive Barba nella lettera, sottolineando che “fino ad oggi si è fatto davvero molto poco in termini di campagna di comunicazione a favore dell’infermiere. Se così non fosse, non assisteremmo allo ‘scempio comunicazionale’ messo in pratica gli addetti ai lavori che, se non adeguatamente eruditi sull’evoluzione e soprattutto sul ruolo dell’infermiere, continueranno nel loro ‘calembour di associazioni’ sine die”.
“Mi sono sempre chiesto – scrive ancora il coordinatore Nursind Sicilia – perché, se chiunque di noi entra in un ristorante riesce a distinguere perfettamente un cameriere da un maitre, in un lido un bagnino da un istruttore di surf, in uno studio dentistico un igienista da un odontoiatra, e all’interno di un ospedale diventa pressocchè impossibile distinguere un OSs da un infermiere. Soprattutto se parla di comunicazione”.
Per Barba “un uso improprio e spesso inopportuno del termine infermiere da parte della stampa, non ci agevola nei confronti dell’utenza che recepisce informazioni improprie e non corrette che influiscono di conseguenza sul modo di relazionarsi con i professionisti della salute”. Per questo Barba chiede a Mangiacavalli di valutare l’opportunità di avviare “una campagna di comunicazione nazionale, specie televisiva, rivolta ai non addetti ai lavori, al fine di trasmettere il messaggio importantissimo relativo al ruolo dei professionisti della salute nei processi di guarigione di un paziente
fonte
Quotidianosanita.it