Il giovane è deceduto una volta arrivato al pronto soccorso dell’ospedale Garibaldi, ma i familiari, in preda al dolore e alla rabbia, si sono scagliati contro un operatore ferendolo a un orecchio e distruggendo pc, porte e apparecchiature mediche.
Il primo bersaglio di uno sfogo dettato dal dolore diventa l’operatore sanitario. medici , infermieri e Ausiliari sono in ospedale per aiutare le persone, non possono fare i conti con la paura della violenza». i familiari in preda alla rabbia e al dolore, sono andati in escandescenza, hanno spaccato tutto, calci e i pugni contro le porte danneggiando attrezzature, carrelli, defibrillatori, pc. FERITO UN INFERMIERE al pronto soccorso”. Direttore generale: “Atto di inqualificabile barbarie, condizioni di sicurezza sono garantite, ci sono le telecamere, sistemi di sorveglianza validi e massima sicurezza. Purtroppo nulla si può fare contro episodi di follia. Comprendo il nervosismo questo è un eccesso inaccettabile. Sono sicuro che LA MAGISTRATURA APPROFONDIRÀ”
Il fenomeno è strettamente legato (ma non esclusivamente) a un fattore socio culturale, più basso è il cedo sociale più il fenomeno è frequente. Questo accade perché “il branco” o il capo branco non associa l’evento, in questo caso di morte, con l’evento traumatico causato dallo stesso, ma all’incompetenza medica. La nostra posizione geografica non ci aiuta e ci rende vulnerabili su molte situazioni, inoltre in caso di denunce, …. La legge è sempre dal lato di chi ha torto… considerando l’evento, considerando l’eventuale trauma subito dagli aggressori, considerato che con molta provabilità sono anche nullatenenti e disoccupati, non credo che ci saranno grosse condanne e risarcimenti, solo rogne…