Autisti/soccorritori… Il loro sogno… Il nostro obiettivo!!!Il sistema dell’emergenza territoriale negli Stati Uniti è diverso da quello italiano. A bordo delle ambulanze non vi sono medici ma tecnici del soccorso (EMT, Emergency Medical Tecnicians). Solo occasionalmente si può trovare qualche medico specializzando, presente per conoscere la struttura e l’organizzazione dei sistemi di soccorso.
A bordo delle ambulanze di soccorso non ci sono neppure infermieri (nurses). Queste figure fondamentali nel soccorso italiano e francese sono assenti in tutti quei paesi il cui concetto di soccorso si ispira al metodo anglo-sassone del “carica e vai”. I tecnici sanitari EMT sono responsabili della valutazione iniziale del paziente, del trattamento e del trasporto.
Sono 3 i livelli di formazione per Tecnici di Emergenza Medica (EMT). Il primo livello è quello “Basic”. Gli EMT “basic” o EMT-1 possono operare sia da soli che assieme ad equipaggi con formazione più avanzata. Sono istruiti per compiere la rianimazione cardiopolmonare di base, liberazione delle vie aere con aspiratore, applicazione canula orofaringea trattamento di base e immobilizzazione del malato traumatizato e uso del defibrillatore
“Atto medico delegato”
Il personale lavora sulla base di protocolli scritti e procedure standardizzate. grazie a ciò la valutazione iniziale del malato può essere fatta dai tecnici del soccorso senza mettersi in contatto redio con il medico in ospedale. Per esempio nelle emergenze cardiologiche i Paramedics, seguendo i protocolli dell’ACLS (Avanced Cardiac Life Support) possono somministrare farmaci (adrenalina, lidocaina, atropina) senza richiedere il permesso.
Ogni due anni tutto il personale di soccorso deve rinnovare la propria certificazione. In questi due anni vi sono delle ore fisse (educazione medica continua) a cui si aggiungono delle lezioni di clinica. Se in questi due anni un soccorritore ha fatto le sue ore e tutti gli addestramenti previsti ma, sbaglia il test finale, esso perde la licenza; poichè in USA esiste un unico registro nazionale dei soccorritori chi non supera il test biennale in un certo Stato non può lavorare in nessun altro Stato americano. In pratica è obbligato a cambiare lavoro!
Negli USA non ci sono ne medici nè infermieri sulle ambulanze, nè spesso sulle eliambulanze. Il motivo è che molte delle chiamate di soccorso non richiedono, di fatto, l’ntervento del medico; quindi sarebbe secondo il pensiero anglo-sassone un inutile costo. Inoltre se a bordo c’è un paramedico bene addestrato egli è in grado di gestire il paziente acuto come un medico ho un infermiere proprio per la sua specifica manualità tipica della sua professione. Anche sulla scena dell’evento la responsabilità è del Paramedic e non del medico. Se, per esempio, accade un’incidente sotto l’ambulatorio di un dottore e questo esce per dare soccorso, quando arriva un ambulanza con il Paramedic, è quest’ultimo che ha la responsabilità e comanda l’intervento sul servizio. Tra medici e Paramedic non esiste competizione professionale perchè, anche nelle condizioni peggiori, in un arresto cardiaco per esempio, non c’è nulla che un medico possa fare in più rispetto ad un Paramedic ben addestrato se questo segue dei protocolli validi.
118 Autisti/ soccorritori… Il loro sogno… Il nostro obiettivo!!! 118 in Italia come il 911 negli USA con il riconoscimento della figura dell’EMT!!! Sosteniamo la proposta parlamentare del collega Stefano Casabianca!!!!!
Con il termine paramedico si tende ad indicare diverse categorie di personale professionista sanitario.
In Italia, attualmente la figura del paramedico come intesa in altre nazioni quali gli Stati Uniti, il Regno Unito e l’Australia (per citarne alcuni) non esiste. Definire il professionista infermiere, fisioterapista, etc. come “paramedico” è un errore. La figura del paramedico è una figura tecnica non formata all’interno di un corso universitario in Italia. Viene considerato altresì errore, definire il Soccorritore Esecutore 118 (di qualsiasi ente: Croce Rossa, Croce Bianca, ANPAs, etc) come paramedico.
La figura italiana del soccorritore 118 è equiparabile alla figura anglosassone dell’Emergency Medical Techincian (EMT) di livello Base (B), quindi identificabile con la sigla EMT-B.
I paramedici (EMT-Paramedic, o EMT-P) hanno una competenza molto maggiore dell’EMT-B e frequentano corsi in genere della durata di 1500 ore (contro le 4500 del corso di laurea per infermieri) nei quali acquisicono competenze nel ALS, PHTLS con manovre specifiche di questi protocolli quali: intubazione endotracheale (per via orale e nasofaringea), utilizzo di dispositivi sopraglottici per la ventilazione invasiva, utilizzo di dispositivi per il posizionamento di una via intraossea (EZ-IO). Questo oltre, naturalmente, al posizionamento di accessi venosi per via periferica, all’utilizzo del defibrillatore manuale.
Il paramedico è autorizzato alla somministrazione autonoma di farmaci cardiovascolari e, in generale, “salva vita” solo sulla base di quanto previsto da protocolli per l’emergenza extraospedaliera redatti e validati a livello nazionale e/o internazionale in riferimento alle Linee Guida in materia .
Il personale paramedico può prestare servizio sulle seguenti unità: Ambulanze ALS oppure Unità Leggere Veloci (Fast Response Unit), esistenti anche in Italia come Veicoli Leggeri Veloci, o VLV, ma classificate come automediche (con equipaggio medico anestesista rianimatore, infermiere proveniente dall’area critica ospedaliera con almeno 2-3 anni di esperienza clinica). Altro tipo di VLV sono le autoinfermieristiche, che recano a bordo due infermieri di area critica. A seconda della realtà territoriale italiana, può essere presente (sia sull’automedica che sull’autoinfermieristica) un soccorritore esecutore 118 con ruolo di autista. Qualora fosse assente, il suo compito viene espletato dall’infermiere di bordo (sia sull’automedica che sull’autoinfermieristica).