Imputazioni per truffa, corruzione, falso. Richieste pene molto pesanti per gli imputati. Il pm Amelia Luise conclude la requisitoria contro sanitari di strutture pubbliche e titolari di cliniche private di Palermo, accusati di avere realizzato un imbroglio da un milione e 200 mila euro ai danni del Servizio sanitario regionale luglio 2015
Sanità: truffa sui tumori a Palermo, pm chiede condanna 16 medici
Imputazioni per truffa, corruzione, falso. E richieste di pene molto pesanti per 16 dei 17 imputati. Il pm Amelia Luise conclude la requisitoria contro medici di strutture pubbliche e titolari di cliniche private di Palermo, accusati di avere realizzato un imbroglio da un milione e 200 mila euro ai danni del Servizio sanitario regionale: secondo la Procura, infatti (l’inchiesta era stata condotta dai Nas), le cure per i malati di tumore, tra il 2007 e il 2009, venivano pagate due volte dall’allora azienda Ausl 6. Il processo è in corso davanti alla quinta sezione del tribunale del capoluogo siciliano. Beneficiarie della truffa sarebbero state le cliniche private “La Maddalena” (che avrebbe incassato il grosso dei rimborsi, un milione di euro), Latteri (145 mila euro) e “Pasqualino Noto” (52 mila euro).
In un primo momento veniva chiesto il rimborso per i ricoveri (che avrebbero dovuto includere gli esami specialistici) e successivamente un ulteriore compenso per gli accertamenti diagnostici, che venivano effettuati in strutture collegate alle cliniche o esterne.Il pm Luise ha chiesto la condanna a 12 anni per il radiologo Guido Filosto, patron della Maddalena, e altrettanti per Leone Filosto, presidente e consigliere delegato del cda, e per il direttore sanitario Mauro Bellassai. La pena più alta, 15 anni, è stata proposta per Maria Teresa Latteri, che gestisce l’omonima casa di cura; 14 invece per il direttore sanitario della stessa struttura, Giuseppe Di Lisi. L’imprenditrice risponde anche del dirottamento di malati dall’Oncologia del Policlinico: per questo sono stati chiesti 4 anni e 6 mesi per un medico della Latteri, Vincenzo Scaletta, e 12 per un medico del Policlinico, Maria Rosaria Valerio, accusata anche di truffa e corruzione. Dodici anni è la pena proposta pure per l’amministratore unico della clinica Noto-Pasqualino, Giovanni Gagliardo Di Carpinello, 14 per l’ex direttore sanitario Giovanni Sparacia (per un altro ex dirigente, Luigi Cassata, il pm ha chiesto la prescrizione). Per il dirottamento dei pazienti da Villa Sofia alla casa di cura 12 anni sono stati chiesti per un dirigente medico di Villa Sofia, Giuseppe Antonio Iannello, 9 per la psicologa Rossana Novelli e per Salvatore Pastore. Pene minori per altri quattro medici di Villa Sofia: 3 anni per Gioacchino Taormina, Giuseppe Ducato e Maria Ciriminna, 3 anni e 6 mesi per Ignazio Galizia. Il pm ha chiesto le condanne anche delle tre cliniche coinvolte.