DI Carlo Gregori 18 Ottobre 2015Candidato sindacalista chiede a collega se «stare tranquillo» per il «suo posto». Ma per errore la lettera è allegata a una comunicazione per tutti i dipendenti.
MODENA. Può bastare una mail spedita agli indirizzi sbagliati per bloccare un concorso pubblico che pare avere già un vincitore prestabilito. Succede se alla posta elettronica si allega una nota privata nella quale un sindacalista chiede a un altro se per il posto al quale è candidato c’è da stare tranquilli.
Una volta spedita la mail non si torna indietro, si sa, e succede che la nota arrivi nello stesso momento a più di 5mila dipendenti della sanità pubblica modenese come allegato a una comunicazione sindacale.
Questa gaffe parrebbe in realtà svelare un’ipotesi di combine su un concorso interno all’Ausl di Modena. Per questo il direttore generale Massimo Annicchiarico ora ha bloccato la gara e sta meditando se portare un esposto in Procura per fare chiarezza.
UNA GAFFE. Protagonisti dell’imbarazzante mail segreta spedita per errore sono due esponenti di uno dei tre sindacati maggiori: il candidato che chiede se tutto è a posto è della rappresentanza sindacale unitaria (rsu) dell’Ausl di Modena; chi risponde è una collega, anche lei sindacalista modenese, responsabile per la funzione pubblica. Della vicenda sono a conoscenza tutti, ma proprio tutti, i dipendenti dell’Ausl per un motivo semplice: la mail spedita il 9 ottobre scorso doveva essere una banale comunicazione per informazioni sindacali alla quale doveva essere allegato un aggiornamento su norme ambientali. Che sorpresa, allora, quando tutti, dal direttore generale all’ultimo borsista, hanno cliccato sul secondo allegato scoprendo che si parlava di un concorso interno e del fatto che lo scrivente chiedeva alla collega e compagna di sindacato se quel posto era “suo” e “poteva stare tranquillo”. Insomma, quell’allegato era partito per un diabolico errore generando un autogol di privacy unico nel suo genere.
CONCORSO PER OTTO. Ma per capire come è nata questa incredibile svista bisogna fare un passo indietro. L’8 ottobre si tiene un concorso interno all’Ausl per un posto di coordinatore sanitario per la Medicina penitenziaria di Modena. Si tratta di un posto appetibile che permette di ottenere un bonus di 5mila euro in più all’anno da aggiungere allo stipendio base. È un’opportunità interessante. Chiuse le iscrizioni, restano otto concorrenti che saranno valutati da una commissione apposita. Quel giorno si svolge lo scritto, una prova difficile, a detta dei candidati e, come spiega tra le righe, anche il maldestro sindacalista candidato (parla di «una giornata stremante»). Gli esiti verranno resi noti solo due giorni dopo. Ma solo l’indomani avviene il pasticciaccio della mail che manda tutto a gambe all’aria.
Il PASTICCIACCIO. È mattina quando in tutti i terminali dell’Ausl arriva la mail del sindacalista ex funzione pubblica. Oltre alla presentazione, ci sono due allegati: l’informazione sulla normativa e un testo privato con parole che non si dicono in pubblico.
Nella breve mail che il concorrente manda alla compagna di sindacato si legge: «Ciao, scusa era a letto ieri sera dopo una giornata stremante. Ti allego il file modificato come richiesto, già in Pdf, così puoi mandarlo per newsletter. (…) Ti chiedo una cosa, se entro lunedì mattina prima che correggono le prove puoi fare una verifica di una cosa… Ieri al concorso per il mio posto eravamo in 8 persone tra cui XY e in commissione c’era WZ che ha lanciato il messaggio “È un ambiente quello della medicina penitenziaria che io conosco”. Non dico nulla… Ma vorrei essere tranquillo!» Seguono ben cinque punti esclamativi e la firma con il nome amichevolmente abbreviato.
All’Ausl si sentono saltare i dirigenti sulle poltrone, mentre tanti dipendenti si fregano le mani. La mail è stata mandata da una sindacalista che ha fatto della trasparenza nella pubblica amministrazione la sua bandiera. In effetti, più trasparenti di così non si può proprio essere…
TELEGRAMMI ED ESPOSTI. Lo staff del direttore generale Annicchiarico si riunisce e inizia ad esaminare la questione. Il giorno dopo il postino consegna agli otto candidati un telegramma per comunicare che il concorso è sospeso. Nessuna motivazione è addotta. Ma i candidati vivono questa notizia stringata come una doccia fredda. Anche ora nessuno di loro sa più cosa succederà. Resta un’ultima curiosità: come mai l’allegato è stato spedito a tutti? Il candidato preoccupato per il “suo posto” aveva mandato quel testo privatissimo alla collega in coda all’altro allegato da diffondere che aveva avuto l’incarico di elaborare. È plausibile che la collega abbia letto la mail e, per accelerare la diffusione della comunicazione sindacale, abbia ri-postato direttamente a tutto l’indirizzario la stessa mail ricevuta senza averla spurgata dalla diabolica nota privata.