« (Liberoquotidiano.it)Chi timbra in mutande, chi ruba il salario…». Versione riveduta e scorretta della canzone di Rino Gaetano. Del resto è di Sanremo che si parla. Il Festival dei furbetti è appena finito, o almeno si spera. Il Comune della Riviera conta 473 dipendenti: di questi, 196 sono indagati dalla procura di Imperia in una maxi-inchiesta per assenteismo (ironicamente battezzata dagli inquirenti «Operazione Stachanov»).
Per 35 di questi dipendenti, ritenuti responsabili delle condotte più gravi, sono scattati gli arresti domiciliari. Altri 8 sono stati sottoposti all’ obbligo di firma; i denunciati a piede libero sono 71, mentre altri 82 appaiono colpevoli di comportamenti illeciti di minore gravità. Dieci i funzionari coinvolti.
Tra gli indagati c’ è anche un vigile urbano. In tutto i controlli hanno riguardato 271 dipendenti: le irregolarità emerse riguardano quindi il 72% del totale della base controllata. I finanzieri hanno anche acquisito i compensi tabellari orari dei dipendenti, per procedere al calcolo del danno erariale patito dal Comune in seguito alla mancanza in servizio del personale.
Molti dei dipendenti indagati, insieme al proprio cartellino, timbravano quelli dei colleghi, mentre altri lasciavano il lavoro senza timbrare, delegando agli altri il compito di provvedere. Il tutto “regolando” gli orari in modo da incassare, spesso, anche lo straordinario. Tra i reati contestati agli indagati, quelli di falso in atto pubblico, truffa ai danni dello Stato e peculato.
L’ inchiesta, coordinata dalla pm Maria Paola Marrali, era iniziata nell’ aprile 2013. Le Fiamme gialle, attraverso una prima serie di pedinamenti, avevano accertato che una cospicua percentuale di dipendenti del Comune aveva l’ abitudine di adattare illecitamente gli orari e la presenza sul posto di lavoro alle proprie esigenze personali. Sono state quindi predisposte indagini di videosorveglianza nelle diverse sedi comunali.
Il risultato è una galleria di foto e filmati degli orrori. C’ è il dipendente che va regolarmente a fare canottaggio durante tutto il turno di lavoro, segnandosi anche lo straordinario (e vantandosi sui social network delle proprie performance sportive). C’ è la collega che, andata a far la spesa, entra con la borsa piena di patate, timbra ed esce subito dopo. C’ è il dipendente che timbra il cartellino proprio e quello di altri tre.
C’ è il messo addetto alle notifiche che nel giorno di Pasqua si segna dieci ore di (strapagato) lavoro festivo straordinario. C’ è chi timbra ed esce subito per andare ad aprire il chiosco di fiori della moglie. Spicca, su tutti, il vigile dell’ Anagrafe che timbra in mutande l’ entrata, mentre la moglie, in ciabatte e vestaglia, si preoccupa, ore dopo, di timbrargli l’ uscita. Tutto questo mentre alcuni uffici comunali restavano deserti.
Domanda: che facevano i dirigenti di quegli uffici? E il sindaco? «È mai possibile che all’ interno di un ufficio non ci si avveda di una situazione così grave?» ha chiesto il procuratore capo di Imperia, Giuseppa Geremia. Il primo cittadino di Sanremo, Alberto Biancheri, eletto alla guida di una coalizione tra il Pd e alcune liste civiche, ha assicurato di essere stato informato dell’ indagine sin dal proprio insediamento. Ha avvisato i concittadini che adesso, in seguito alla sospensione dal lavoro di molti indagati, il Comune «è in grossa difficoltà nel sopperire a questa grave mancanza di personale».
Stefano Re