Da Quotidiano sanita
Per la senatrice lo stallo e la mancata concertazione tra professioni è stata causata dalla “volontà della Federazione nazionale dei medici e di numerose associazioni sindacali mediche, di non partecipazione se non dopo modifiche unilaterali ed autodefinite del comma”. Chiesto al Ministro quali azioni intenda intraprendere e il timing per l’attuazione della norma su nuove competenze. IL TESTO
23 DIC – “L’attivazione del processo sotteso all’attuazione dei disposti del comma 566 è urgente per dare corso ad un’ineludibile riorganizzazione dei processi di assistenza e del lavoro sanitario, con particolare focalizzazione nelle strutture pubbliche, dove il dispiegamento delle potenzialità delle diverse professioni, a cominciare proprio da quella infermieristica e di tecnico sanitario di radiologia medica, può far recuperare efficienza e appropriatezza nei processi e nelle prestazioni socio sanitarie ed organizzative e offrire risposte migliori, più puntuali e di prossimità ai bisogni di salute e di assistenza nuovi ed emergenti”. È quanto si legge nell’interrogazione al Ministro della Salute presentata dalla senatrice PD ed ex presidente Ipasvi, Annalisa Silvestro in cui si chiede a Lorenzin di chiarire “quali siano le motivazioni, a 12 mesi dall’approvazione della legge n. 190 del 2014, dell’inattuata concertazione con le rappresentanze scientifiche, professionali e sindacali indicata nel comma 566”.
Inoltre la senatrice del PD chiede “quali azioni intenda porre in essere il Ministro in indirizzo per dare corso a detta concertazione prodromica alla definizione dei ruoli, delle competenze, delle relazioni professionali e delle responsabilità individuali e di équipe su compiti, funzioni e obiettivi delle professioni sanitarie infermieristiche, ostetrica, tecniche della riabilitazione e della prevenzione” e “entro quanto tempo ritenga di iscrivere all’ordine del giorno della conferenza Stato-Regioni quanto definito attraverso tale concertazione, affinché venga dato corso all’acquisizione delle competenze e delle responsabilità individuali e di équipe su compiti, funzioni e obiettivi, inizialmente delle professioni infermieristiche, “anche attraverso percorsi formativi complementari”.
Silvestro ricorda poi come “la direttiva 2013/55/UE, di prossimo recepimento dal Governo italiano, relativa al riconoscimento delle qualifiche professionali per la libera circolazione dei professionisti, conferma la necessità di rendere rapidamente omogenee le competenze degli esercenti delle professioni sanitarie con quelle dei loro colleghi europei, anche dando corso all’acquisizione di competenze avanzate e specialistiche, attraverso percorsi di formazione complementare post lauream, così come previsto dal comma 566”.
Ma la senatrice ricorda anche le ragioni dello stallo nella concertazione tra le professioni. “Ad oggi i vari incontri di concertazione non hanno potuto avere corso per la pubblicamente dichiarata volontà della Federazione nazionale degli ordini provinciali del medici e di numerose associazioni sindacali mediche, di non partecipazione se non dopo modifiche unilaterali ed autodefinite del comma 566 dell’art. 1 della legge 23 dicembre 2014, n. 190 (legge di stabilità per il 2015)”.