La questione è stata analizzata nella requisitoria orale formulata dal procuratore della Corte dei Conti. Alla Regione verrebbe così addossata una spesa non strettamente assistenziale, addebitabile, invece, alle istituzioni universitarie nazionali e regionali. E potrebbe anche sorgere una importante problematica interministeriale tra i dicasteri della Sanità e dell’Istruzione.
29 DIC – Il Policlinico Umberto I e la Facoltà di Medicina e Chirurgia della Sapienza attraversano una fase di accesa conflittualità, legata alla gestione del personale della struttura ospedaliera più grande in Europa. A puntare i riflettori sulla vicenda è stato il procuratore del Lazio presso la Corte dei Conti, Angelo Raffaele de Dominicis, nell’ambito della sua requisitoria orale formulata come affiancamento al ‘Giudizio di parificazione del rendiconto generale per l’esercizio finanziario 2014’.
Il procuratore segnala che “secondo la dirigenza del Policlinico i privilegi riservati al personale universitario compromettono il bilancio aziendale e costituiscono motivo di un conflitto di ordine economico-finanziario”. Alla base delle criticità risiedono diverse anomalie che conseguono alla duplicità delle funzioni del personale docente. Da un lato i professori svolgono le proprie funzioni nel campo della didattica e della ricerca, dall’altro esercitano la professione medica nelle strutture del Policlinico. E la duplice funzione esercitata dai medici universitari produce conseguenze sul piano economico ed aziendale.
De Dominicis spiega che “la dirigenza amministrativa in un voluminoso dossier trasmesso al Presidente della Giunta Regionale ha segnalato molteplici settori di criticità siccome la spesa per i professori universitari ammonterebbe a parecchie centinaia di milioni di euro, con oneri a carico del sistema sanitario regionale”. Una dinamica che potrebbe configurare “profili di illiceità amministrativa con conseguente possibile emersione di responsabilità risarcitoria a carico degli autori della mala gestio”.
Nel complesso alla Regione Lazio sarebbe quindi stata addossata una spesa non strettamente assistenziale, addebitabile, invece, alle istituzioni universitarie nazionali e regionali. Per questo le problematiche sollevate dalla Direzione Generale dell’Umberto potrebbero introdurre una importante problematica interministeriale, “tra i Dicastero della Sanità e dell’Istruzione, con la possibilità – per ora, soltanto teorica – di trasferire alla Regione Lazio una parte considerevole dei crediti rivendicati dal Policlinico Umberto I°, con conseguente alleggerimento del debito sanitario in ambito regionale”.
L’auspicio di un chiarimento interministeriale è stato ribadito da una recentissima comunicazione della Direzione Generale dell’Umberto. Secondo quest’ultimo documento le partite creditorie rivendicate dalla gestione aziendale derivano da varie fonti di spesa originate dalle “sovrastrutture” universitarie. Il procuratore esprime quindi “compiacimento per la fondata iniziativa della direzione aziendale” del Policlinico Umberto I.
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Quotidiano sanita it