Da Quotidiano sanita Le Sezioni Unite della Cassazione, con una sentenza sul tema dell’abuso del contratto a termine da parte della Pa nella causa Marrosu-Sardino contro l’Azienda ospedaliera San Martino di Genova, ha statuito ferma restando la preclusione della conversione del contratto, un risarcimento del danno. Sbagliata o menola sentenza potrebbe avere un impatto devastante sulle casse pubbliche. LA SENTENZA
16 MAR – La Corte di cassazione a Sezioni Unite, nel suo massimo Consesso, il 14 marzo è intervenuta sul tema dell’abuso del contratto a termine da parte dell’Azienda ospedaliera San Martino di Genova nella causa Marrosu-Sardino. I giudici hanno statuito ferma restando la preclusione della conversione del contratto, un risarcimento del danno a seguito dell’abuso dei contratti a termine da parte della Pa, da quantificare secondo ex art. 32 legge 183/2010 dalle 2,5 alle 12 mensilità.
La sentenza anche se non condivisa in alcuni punti, ha un impatto devastante sulle casse pubbliche.
La questione non appare definitivamente conclusa, in quanto si palesa una flagrante violazione del principio di equivalenza così come interpretato dalla Corte di giustizia. La violazione del principio di equivalenza di palesa nella quantificazione del risarcimento del danno per utilizzo abusivo dei contratti a termine: dalle 2.5 alle 12 mensilità…. nel settore privato invece vi è la conversione del contratto più il risarcimento del danno dalle 2.5 alle 12 mensilità.
Le reazioni sono forti a questa sentenza e si profila un nuovo rinvio pregiudiziale alla Corte di giustizia da parte del tribunale di merito…. non è in discussione la possibilità di convertire o meno il contratto a termine, anche se ci sarebbe da discutere, ma la quantificazione del risarcimento del danno.
.
Essendo terminati i rimedi giudiziari interni ci si sta organizzando per proporre ricorso alla Corte europea dei diritti dell’uomo. E ci si sta attrezzando per farlo immediatamente, e comunque prima del 17 maggio, data in cui verrà dissertata in Corte costituzionale la causa sulla scuola pubblica, che dopo essere stata decisa dalla Corte di giustizia in data 27/11/2014 (mascolo e a.) è ritornata al giudice remittente, la Corte costituzionale.
Sbagliata o meno, condivisa o meno, la sentenza in allegato è un elemento ineludibile, su cui bisogna confrontarci.
Tutte le pubbliche amministrazioni, soprattutto le ASL rischiano piogge di risarcimento danni che potrebbero mandarle in default. Credo sia opportuno una discussione seria con la Regione e le singole ASL per porre rimedio ad un ciclone che si sta avvicinando.
Pierpaolo Volpe
Infermiere forense