Prosegue senza sosta, la sconcertante vicenda del 118 di Bologna. Dopo la notizia del 28 febbraio scorso della sospensione dei 4 medici per aver “istigato l’esercizio abusivo della professione medica” approvando protocolli di fatto condivisi in tutto il mondo, si apprende oggi dal quotidiano la Repubblica che anche Gordini, Direttore del Dipartimento dell’Emergenza Urgenza bolognese è stato sospeso per sei mesi dall’ordine dei Medici.
Una sospensione che indirettamente mette in discussione un intero Sistema e l’attività svolta dalgi infermeri che ne fanno parte.
“Nel mirino dell’Ordine finiscono pezzi da novanta della sanità bolognese” titola il quotidiano. “Viene decapitato virtualmente uno dei suoi fiori all’occhiello: Giovanni Gordini, Diretttore del Dipartimento emergenza, Cosimo Picoco, Responsabile del 118 e Nicola Binetti, Direttore del Pronto Soccorso”, tutti sospesi.
Per l’Ordine dei medici, prosegue il giornale, e per la commissione che ad oggi ha giudicato colpevoli ben sette professionisti si tratta invece di una grave violazione deontologica. Tanto da portare alla sospensione, in pratica il passo appena precedente alla radiazione dall’Albo.
“Così l’inventore dell’elisoccorso ora si ritrova a terra”. Questo è uno dei titoli delle due pagine dedicate alla sconcertante vicenda. “Fu Gordini a prestare le prime cure a Senna”. (Fonte: La Repubblica, edizione di Bologna).
Giovanni Gordini (a dx) durante il #noisiamopronti del 22 novembre 2015 a Palazzo d’Accusio
Giovanni Gordini (a dx) durante il #noisiamopronti del 22 novembre 2015 a Palazzo d’Accusio
La vicenda, lo ricordiamo, è nata a novembre del 2015, con la notizia che i medici in questione erano “indagati dall’ordine bolognese. Dopo mesi di dibattiti e comunicati con i quali Simeu, Aniarti, FNC Ipasvi, Collegio di Bologna, Collegi dell’Emilia Romagna, Regione ER (vedi il parere medico legale del gennaio scorso) evidenziavano la correttezza dei protocolli infermieristici utilizzati, basati su linee guida condivise in tutto il mondo e sulle competenze avanzate acquisite dagli infermieri che operano nell’area dell’emergenza attraverso percorsi formativi accreditati e certificati.
Nell’attesa che le istituzioni nazionali e regionali prendano posizione sui protocolli in questione e sulla presenza degli infermieri nel 118, ribadiamo, ancora una volta che le attività svolte, in scienza e coscienza, dagli Infermieri del 118 trovano giustificazione nei bisogni dei cittadini che assistono con modalità riconosciute come le più appropriate sul piano clinico (linee guida di accreditate società scientifiche) e organizzativo (presa in carico integrate e multiprofessionale).
Prosegue intanto – senza sosta – l’attività di aggregazione degli infermieri attorno all’ormai noto hashtag #noisiamopronti sfociato proprio in questi giorni nell’apertura di un gruppo Facebook (ad oggi conta oltre 20.000 iscritti afferenti a diverse professioni sanitarie) che seguono sgomenti la vicenda.
Gli infermieri, come già espresso in più occasioni sono pronti: #noisiamopronti
IpasviBologna.it
#noisiamopronti per le competenze specialistiche
#noisiamopronti per lavorare in equipe
#noisiamopronti a sostenere una sanità che cambia
#noisiamopronti a rispondere ai bisogni del cittadino