Impiantato a Siena, al policlinico Santa Maria alle Scotte, il primo defibrillatore sottocutaneo contro la morte cardiaca improvvisa.
L’innovativo intervento è stato effettuato dall’UOC Cardiologia dell’AOU Senese, diretta dal dottor Roberto Favilli, su un paziente di 48 anni, portatore di esiti di infarto e a rischio per morte improvvisa aritmica. La procedura è stata eseguita dall’équipe di aritmologia interventistica, con i cardiologi Claudia Baiocchi e Valerio Zacà, coadiuvati dagli infermieri Sabrina Tozzi e Michele Lenzini.
«L’avanzamento tecnologico – spiega il dottor Favilli – offre oggi la possibilità di effettuare prevenzione primaria e secondaria delle aritmie maligne con un defibrillatore impiantabile totalmente sottocutaneo e di dimensioni contenute. Il dispositivo – prosegue Favilli – viene collocato nella parete laterale sinistra del torace, senza necessità di cateteri endocavitari, collegato con un solo elettrodo sottocutaneo toracico. Consente di interrompere la fibrillazione ventricolare, causa dell’arresto cardiaco, entro pochi secondi dall’insorgenza».
L’intervento è di breve durata, in anestesia locale e con sedazione senza intubazione oro-tracheale, con un rischio minimo ed efficacia pari agli impianti endocavitari. «Questa strategia terapeutica – aggiungono i cardiologi Baiocchi e Zacà – è indicata nei pazienti molto giovani, in coloro che non necessitano di elettrostimolazione per bradicardia, che non hanno accessi vascolari idonei per l’impianto tradizionale o dopo un espianto per complicanze infettive. L’attuale incidenza della morte improvvisa cardiaca – concludono i cardiologi – colpisce in Italia, ogni anno, oltre 50mila persone. Il paziente che ha ricevuto a Siena il primo impianto è stato dimesso dopo tre giorni, in pieno benessere e senza alcuna complicanza».
L’UOC Cardiologia Ospedaliera delle Scotte si conferma così centro di riferimento regionale per l’innovazione tecnologica in Aritmologia Interventistica, insieme ai centri delle Aziende Ospedaliere di Firenze e Pisa.