10 maggio 2016 ·
infermieri Presenti sulla carta, previsti dalla legge regionale 26 del 2006, i dirigenti infermieri continuano ad essere marginali nella sanità pugliese. Per questo, il presidente della seconda commissione (Affari generali e personale), Cosimo Borracino, assieme al vice Renato Perrini, hanno presentato una interrogazione urgente all’assessore alla salute e governatore, Michele Emiliano.
“La Regione Puglia già nel 2006 – spiegano i consiglieri -, attraverso la legge regionale numero 26, poneva le basi per l’attivazione, in ogni Asl, della dirigenza infermieristica quale punto di riferimento imprescindibile per le organizzazioni sanitarie; tale dirigenza, nell’idea iniziale dei legislatori, avrebbe dovuto governare una porzione sostanziale di risorse umane e funzioni operative”. Ma, continuano, “a distanza di 10 anni possiamo tranquillamente affermare ‘avrebbe dovuto governare’ perché la stessa dirigenza, in virtù di un’applicazione poco coerente con la decisione politica del consiglio regionale del 2006, riveste, nei fatti, nelle poche Asl ove è attivata, un ruolo secondario e marginale, di puro contorno delle attività del direttore medico di struttura, avendo quindi una mancata autonomia, nonché riconoscimento”. Per questo, “tenendo conto dell’esistenza di graduatorie concorsuali valide nella Regione Puglia, frutto di concorsi pubblici nelle Asl TA, Azienda ospedaliera ‘Ospedali Riuniti’ FG e BAT”, interrogano Emiliano per capire se intenda “di intraprendere azioni amministrative coerenti col dettato della legge regionale 26/2006, affinché le stesse aziende sanitarie tutte, attivino, entro l’anno, tali dirigenze infermieristiche, attingendo dalle stesse graduatorie vigenti” e “contestualmente di studiare ed adottare, in collaborazione con gli organismi rappresentativi della professione, un modello da utilizzare nelle Aziende del SSR”.