Il professor Giuseppe Ferrari è primario emerito di Pediatria al Mauriziano, autore di diversi libri sui bambini e sul crescere. Parla del caso della bimba di due mesi di Giaveno morta per una crisi cardiaca dopo il lavaggio del naso durante il bagnetto.
Professore, davvero si può morire per un lavaggio del naso? Molti pediatri lo consigliano per tenere libere le narici…
«Bambini così piccoli non hanno bisogno di gocce o acqua nel naso, se non in caso di un raffreddore serio, che a due mesi non hanno mai. A quell’età, se il naso è chiuso non succhiano, così starnutiscono per liberarlo: purtroppo molti genitori scambiano questo starnuto per raffreddore e utilizzano le gocce nel naso».
Dunque i bimbi molto piccoli hanno una sorta di autoregolazione?
«Esattamente. Discorso diverso per un bambino di 4 o 5 anni, molto raffreddato, con le adenoidi grosse, catarro o mal d’orecchie, oppure non capace di soffiarsi correttamente il naso. In questo caso le gocce sono utili e non sono un pericolo».
Come può un getto d’acqua portare a un arresto cardiaco?
«Ha presente un adulto che si getta nell’acqua fredda e dopo pochi minuti muore? Significa che quell’azione ha fatto partire un riflesso che ha agito sul cuore. È ciò che può essere accaduto alla bimba. Senza contare che sovente il liquido utilizzato per pulire il naso è freddo, a volte addirittura tenuto in frigo».
È comprensibile, però, che un genitore voglia aiutare il proprio bimbo a respirare meglio…
«Certo, per questo i pediatri neonatologi devono dare indicazioni precise. La distinzione importante da fare è se un bimbo “respira rumorosamente” o “respira affannosamente”. Respirare rumorosamente non è un segnale di pericolo o difficoltà del bambino. Piuttosto, è bene tenere il bimbo in un ambiente umido, 60 o 70 per cento di umidità, utilizzando se occorre un umidificatore: in ambiente umido non si ha bisogno di gocce nel naso. In ogni caso la soluzione fisiologica va “appoggiata” alle narici, non “sparata” con forza: il bimbo la respirerà da solo».
Ci sono altri rischi che si corrono e che tutti i pediatri dovrebbero spiegare a mamme e papà?
«Dovremmo dire ai nonni che acqua e zucchero contro il singhiozzo è inutile, come lo spavento. Il singhiozzo è fisiologico come lo starnuto: il bambino è dotato di un sistema che così lo aiuta a mettere a posto lo stomaco».