23 maggio 2016
L’appello a Palermo nel corso del congresso regionale organizzato da Ipasvi. Il presidente Francesco Gargano: «Ci sono intere unità operative con un solo infermiere, è inaccettabile. In attesa dei concorsi, i manager delle aziende sanitarie dovrebbero fare un atto di coraggio e puntare sui contratti a tempo determinato. Inoltre facciamo parte di un sistema e meritiamo un ruolo da dirigente».
di Giorgio Vaiana
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PALERMO. Il ruolo dell’infermiere, cosa è cambiato e cosa deve ancora cambiare. Questo, molto in sintesi, la tre giorni del Congresso regionale organizzato da Ipasvi, la federazione nazionale collegi infermieri.
Un congresso intenso, molto partecipato, che si è svolto a Città del Mare a Terrasini, in provincia di Palermo e che ha affrontato la delicata e attuale questione del ruolo dell’infermiere nel mondo della Sanità siciliana. La chiusura ieri, con un dibattito che si è concentrato su come questa fondamentale figura debba avere un ruolo sempre più chiave nell’intero sistema sanitario, anche e soprattutto nella dirigenza.
«Va fatto un percorso non solo per migliorare il sistema sanitario e, nello specifico, il comparto degli infermieri- spiega il presidente di Ipasvi, Francesco Gargano (nella foto in alto)- ma anche e soprattutto per migliorare il livello assistenziale del comparto ospedaliero e non solo».
Insomma, la situazione attuale è sotto gli occhi di tutti: interi reparti affidati a pochissimi infermieri che hanno a che fare con turni massacranti e l’incubo della stanchezza che potrebbe portare ad errori fatali.
«Abbiamo approfondito la tematica della dirigenza per gli infermieri, una cosa che riteniamo fondamentale nella vita di un ospedale- continua Gargano- Gli infermieri fanno parte di un sistema e meritano un ruolo da dirigente».
Questo ruolo si potrebbe ottenere attraverso due sistemi: il primo con la carriera clinica, il secondo attraverso un percorso di studi. Ma il problema riguarda sempre la dotazione organica: «Qui il gap con gli altri paesi europei è elevatissimo- spiega Gargano- Il rapporto infermieri/pazienti, dovrebbe essere 1 a 8, ossia un infermiere ogni otto posti letto. Ma sappiamo benissimo che non è così. A volte ci sono intere unità operative con un solo infermiere. Ed è inaccettabile».
Il problema per Gargano, non è solo il rapporto, «che non deve per forza essere seguito alla lettera, ma ci sono reparti in cui servirebbe una diversa forza lavoro, penso a Medicina, dove ci sono pazienti con pluripatologie e che quindi vanno seguiti con più attenzione».
Al momento gli annunciati concorsi nella Sanità siciliana sono ancora una chimera: «La Regione li ha bloccati, ma credo che le aziende dovrebbero fare un atto di coraggio e puntare sui contratti a tempo determinato- spiega Gargano- Non glielo vieta nessuno. Si farebbero due cose: avviare al lavoro giovani che al momento sono disoccupati e migliorare l’assistenza ospedaliera. L’assessorato sembra d’accordo con questa strategia, sono i direttori che non vogliono sbilanciarsi e parlano sempre di tagli. Taglino altrove, non sugli infermieri».
Insomma l’infermiere sempre più al centro del sistema sanitario: «Assolutamente sì, ma è fondamentale che tutti percorriamo la stessa strada», conclude Gargano.