. Delega lavoro (art. 22 Patto Salute).
Questo il commento del segretario generale Fials alle recenti dichiarazioni del segretario nazionale della Federazione veterinari e medici, circa le proposte delle Regioni di poter assumere a tempo indeterminato una percentuale di medici ed altri professionisti sanitari con la sola laurea magistrale per poi sostenere la loro specializzazione universitaria in sovrannumero. “Questa coraggiosa presa di posizione rompe il fronte dell’intersindacalismo medico”.
27 GIU – “E’ quanto mai apprezzabile l’apertura svolta da Aldo Grasselli, segretario nazionale del sindacato Fvm (Federazione Veterinari e Medici), nei confronti delle proposte delle Regioni in merito alla vicenda dell’art. 22 del Patto per la Salute e cioè la possibilità di assumere a tempo indeterminato una percentuale di medici ed altri professionisti sanitari con la sola laurea magistrale per poi sostenere la loro specializzazione universitaria in sovrannumero”. Questo l’apprezzamento espresso da Giuseppe Carbone, Segretario Generale Fials, per le recenti dichiarazioni di Grasselli.
“Questa coraggiosa presa di posizione – spiega Carbone – rompe il fronte dell’intersindacalismo medico che sinora non ha condiviso la proposta delle Regioni, tra l’altro pienamente prevista dallo stesso Patto per la Salute, di poter prevedere un doppio canale di ingresso nel SSN: oltre a quello previsto dalle vigenti norme di reclutamento nella posizione dirigenziale dopo l’acquisizione della specializzazione universitaria post laurea, la novità dell’ingresso in posizione predirigenziale con la garanzia non solo dell’assunzione immediata a tempi indeterminato ma anche della acquisizione della specializzazione universitaria”.
“Questa proposta regionale – prosegue Carbone – non è poi una novità rivoluzionaria: così si assumevano i medici, eccetto i radiologi e gli anestesisti, i veterinari, i farmacisti, i biologi, i chimici, i fisici e gli psicologi prima delle novità introdotte dal dlgs 502/92. Così sono stati assunti quasi tutti i dirigenti sindacali medici che ora la rigettano, così sono stati assunti la maggioranza dei medici e dirigenti sanitari che hanno fatto grande il nostro Servizio Sanitario Nazionale. E’ evidente – aggiunge – che rappresenta anche in Fials i dirigenti medici e delle altre professioni, che stiamo di fronte ad una vera “Brexit” nei confronti delle nuove generazioni di medici e altri laureati sanitari ai quali si nega la possibilità di ingresso nel mondo del lavoro a 24 anni, costruendo un futuro possibile previdenziale ed una carriera prima degli oltre 30 anni, come ora avviene: ai giovani negano quella speranza di un futuro professionale da loro ampiamente goduta”.
“Atteggiamento di arroccamento sindacale – denuncia il Segretario Generale della Fials – dovuto per difendere ad ogni costo quel simulacro di qualifica dirigenziale medica e sanitaria neanche riconosciuta dall’Unione Europea sennò lo Stato italiano non sarebbe stato multato per violazione delle norme sull’orario di lavoro se fossero stati dirigenti sul serio (è noto che i dirigenti veri sono esclusi da tale normativa europea). Come è noto che i medici e gli altri dirigenti sanitari di norma non dirigono nulla se non il loro elevato e qualificante atto professionale e che con la nuova organizzazione ospedaliera per intensità di cura la funzione gestionale medica è soggetta a revisione quantitativa e qualitativa tant’è che si punta alla valorizzazione, giusta ed opportuna, di carriera professionale”.
“Per questo – conclude Carbone – ci auguriamo che il coraggioso intervento di Grasselli possa essere il primo di tanti altri dirigenti del sindacalismo medico, veterinario e dei dirigenti sanitari in grado di parlare, rappresentandoli, anche alle decine di migliaia di giovani medici e professionisti sanitari esclusi dalla lotteria dell’accesso alle specializzazioni post laurea: ridiamo loro la speranza di un futuro professionale nel nostro Paese, di queste nuove e fresche energie e competenze le nostre Aziende Sanitarie ne hanno tanto bisogno”.
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27 giugno 2016