Ugl Medici ha promosso un’azione legale contro lo Stato per l’ottenimento del giusto riconoscimento ai lavoratori del comparto sanitario che dal 2003 ad oggi hanno prestato servizio oltre le 48 ore settimanali (previste dalla direttiva Ue), senza il riposo minimo giornaliero.n
La direttiva 2003/88/CE, al fine di promuovere il miglioramento della salute e della sicurezza dei lavoratori durante l’orario di lavoro, stabilisce un orario settimanale massimo di 48 ore – comprensive di straordinari – ed un periodo di riposo giornaliero di 11 ore per tutti i lavoratori. Lo Stato italiano, pur avendo recepito la direttiva, ne ha vanificato gli effetti per il solo personale sanitario. Medici e infermieri sono stati perciò considerati lavoratori di “serie B” ed hanno dovuto sostenere turni massacranti per far fronte alle crescenti esigenze assistenziali sostenendo sulle proprie spalle le difficoltà derivanti dal blocco del turnover e dalla mancata stabilizzazione dei precari. Quindi i medici fanno causa allo Stato italiano per ottenere il risarcimento dei danni subiti,con la speranza che qualche associazione sindacale in ambito sanitario infermieristico promuova iniziative analoghe.
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