Con 190 voti a favore, 32 contrari e nessun astenuto il Senato ha approvato il disegno di legge per il contrasto al caporalato. Il testo passa ora all’esame della Camera.
Il provvedimento riscrive il reato di intermediazione illecita e sfruttamento del lavoro, prevedendo la responsabilità diretta del datore di lavoro, la semplificazione degli indici di sfruttamento e la possibilità di commissariamento dell’azienda. Vengono inoltre inseriti disposizioni sulla Rete del lavoro agricolo di qualità e un piano di interventi a supporto dei lavoratori che svolgono attività stagionale di raccolta dei prodotti agricoli. Prevista la pena della reclusione da uno a sei anni per l’intermediario e per il datore di lavoro che sfrutti i lavoratori, approfittando del loro stato di bisogno.
Se poi i fatti sono commessi mediante violenza e minaccia la pena aumenta da cinque a otto anni ed è previsto l’arresto in flagranza. Si precisa che costituiscono indice di sfruttamento, se ripetute, la corresponsione di retribuzioni difformi dai contratti collettivi e la violazione delle norme sull’orario di lavoro e sui periodi di riposo. Altri parametri presi in considerazione le violazioni in materia di sicurezza nei luoghi di lavoro, la sottoposizione a metodi di sorveglianza o situazioni alloggiative degradanti.
Alfio Stiro
NurseNews.eu
Non ho letto tutta la norma ma mi sembra considerare i soli braccianti agricoli, purtroppo! 🙂 Però spero fortemente ad un ampliamento, perché anche gli infermieri e pazienti sono vittime del caporalato, anche se autorizzato legalmente!