Unicef:
Il portavoce italiano: «Le Nazioni Unite hanno smesso di contare i bambini morti in Siria nel 2013, quando erano circa 11 mila»
«Ad Aleppo non si muore da oggi. È un calvario disumano che dura da 6 anni, dove sono morti bambini innocenti nell’indifferenza mondiale». Lo dichiara Andrea Iacomini, portavoce di Unicef Italia. «Inutile girarci troppo intorno. Le Nazioni Unite hanno smesso di contare i bambini morti in Siria nel 2013, quando erano circa 11 mila. Ora si teme che le vittime minori si siano almeno quintuplicate rispetto ad allora ed anche se non ci sono dati certi sono certamente cifre da genocidio».
Secondo l’Unicef, da venerdì scorso, ad Aleppo Orientale almeno 96 bambini sono stati uccisi e 223 sono stati feriti. «I bambini di Aleppo sono intrappolati in un incubo», ha dichiarato Justin Forsyth vice direttore generale dell’Unicef. «Non ci sono parole – ha aggiunto – per descrivere le sofferenze che questi bambini stanno vivendo». Il sistema sanitario ad Aleppo Orientale, spiega l’Unicef, è al collasso: sono rimasti circa 30 medici, ci sono pochissime attrezzature o medicine d’emergenza per curare i feriti, mentre cresce il numero di casi di traumi.
Siria, nell’inferno di Aleppo la fine dei ribelli è solamente rallentata
Un medico sul campo ha detto all’Unicef che i bambini con poche possibilità di sopravvivenza troppo spesso vengono lasciati morire perché le scorte sono poche e limitate. «Niente può giustificare un tale violenza sui bambini – ha raccontato – e una tale non curanza del valore della vita umana. La sofferenza e il suo impatto sui bambini è sicuramente la cosa peggiore che abbiamo visto».
Fonte la stampa.it