Fisco, pensioni, famiglia e cultura: ecco i pilastri della legge passata al Senato con la fiducia al governo
Roma, 7 dicembre 2016 – La manovra è legge: il Senato ha dato il via libera definitivo con 166 voti favorevoli, 70 contrari e 1 astenuto. Fiducia passata 173 sì e 108 no sul ddl bilancio, approvato senza modifiche rispetto al testo licenziato dalla Camera. L’epilogo lampo sulla manovra era stato chiesto dal Quirinale prima delle dimissioni del governo, dopo la crisi istituzionale innescata dalla vittoria del No al referendum del 4 dicembre. Con il voto si chiude il primo appuntamento di questa giornata cruciale nei palazzi della politica. L’attenzione si sposta ora sulla direzione del Pd.
Fisco, pensioni, famiglia, giochi e cultura sono i pilastri del Bilancio che dopo aver incassato l’ok dalla Camera ha ottenuto oggi anche quello del Senato. Ecco le principali misure:
– STOP AUMENTO IVA: sono sterilizzate le clausole di salvaguardia della legge di stabilità 2015 che prevedevano gli aumenti Iva dal 2017. L’operazione costa 15 miliardi ma gli incrementi slittano al 2018.
– CANONE RAI: il canone di abbonamento alla tv scenderà nel 2017 da 100 a 90 euro.
– SISMABONUS ED ECOBONUS: il sismabonus viene confermato a partire dal 50% ma potrà arrivare fino all’85%, viene stabilizzato per 5 anni fino al 2021, vale sia per i condomini sia per le abitazioni singole. Le percentuali di sconto aumentano al 70 e 80% per le case e al 75 e 85% dei condomini. L’ecobonus viene confermato al 65% e il bonus mobili al 50%.
– SGRAVI ASSUNZIONI E PREMI PRODUTTIVITA’: prevista la decontribuzione per le assunzioni stabili degli studenti che abbiano svolto stage (alternanza scuola-lavoro). Il tetto era di 3.250 euro l’anno per massimo 36 mesi ma con decreto ministeriale la soglia è stata alzata a 8.060 euro, ma solo per le assunzioni al Sud di giovani e disoccupati. Salgono invece i tetti per la detassazione al 10% dei premi di produttività (fino a 4.000 euro su redditi di massimo 80.000 euro).
– SUPERAMMORTAMENTO E IPERAMMORTAMENTO: confermato il superammortamento, maggiorato del 40% per gli investimenti in macchinari, ma si affianca una nuova maggiorazione, pari al 150%, per gli ammortamenti su beni alto contenuto tecnologico. Viene estesa fino al 31 dicembre 2020 la finestra per il credito d’imposta per attività di ricerca e sviluppo. Si introduce il principio di cassa ai fini della tassazione dei redditi delle imprese a contabilità semplificata.
– SANITA’: il finanziamento del Sistema sanitario nazionale viene portato a 113 miliardi di euro per il 2017 e a 114 miliardi di euro per il 2018.
– BONUS NIDO, NIENTE TETTO ISEE: stop al tetto Isee di 25mila euro per accedere al bonus nido da mille euro l’anno. Il buono sarà esteso anche alle forme di supporto a casa per i bambini al di sotto di 3 anni malati cronici, e ne potranno usufruire i genitori che presentano la ricevuta della retta di frequenza. Il Fondo di sostegno alla natalità è in favore delle famiglie con figli nati o adottati dal 1 gennaio 2017.
– BONUS MAMMA DOMANI: arriva il ‘premio alla nascita’, o all’adozione di minore pari ad 800 euro, corrisposto, in unica soluzione dall’Inps.
– EMENDAMENTO COMMISSARI SANITA’: i presidenti di Regione potranno essere nominati anche commissari per la sanita’. Salta quindi l’incompatibilita’ del doppio ruolo introdotta con la legge di stabilita’ 2015. Viene prevista una verifica semestrale sull’operato del commissario da parte di ‘tavoli tecnici’ che produrranno una relazione ai ministri della Salute e dell’Economia, da trasmettere al Consiglio dei Ministri, con particolare riferimento al monitoraggio dell’equilibrio di bilancio e dell’erogazione dei livelli essenziali di assistenza. L’emendamento è stato fortemente contestato dalle opposizioni, che fin dall’inizio lo hanno ritenuto ‘tagliato’ sulla figura del governatore della Campania, Vincenzo De Luca.
– PENSIONI: arriva l’Ape, l’anticipo finanziario a garanzia pensionistica ovvero si incassa un prestito bancario, coperto da una polizza assicurativa obbligatoria contro il rischio I requisiti sono età anagrafica minima di 63 anni; maturazione del diritto alla pensione di vecchiaia entro 3 anni e 7 mesi; anzianità contributiva di 20 anni; pensione pari almeno a 1,4 volte il trattamento minimo. La versione dell’Ape sociale è dedicata ai soggetti ‘deboli’, con condizioni più vantaggiose. Sulla quattordicesima delle pensioni, si amplia la platea ai redditi fino al limite di 2 volte il trattamento minimo Inps (da 1,5 volte).
– OPZIONE DONNA: l’opzione donna, ossia la possibilità per le lavoratrici donne di accedere alla pensione anticipata in presenza di determinati requisiti, è estesa anche a chi ha avendo 57 anni di età, ha maturato i 35 anni di contributi entro il 31 dicembre 2015. Sono oltre quattromila le lavoratrici che potranno usufruire dell’estensione.
– ESODATI: si estende la platea dell’ottava salvaguardia spostando dal 31 dicembre 2012 al 31 dicembre 2014 la data utile per l’ingresso nella mobilità, com’era stabilito già lo scorso anno. La platea passa da 27.700 a 30.700 salvaguardati.
– SPERIMENTAZIONE APE E RITA OLTRE 2018: la sperimentazione dell’Ape, l’anticipo pensionistico, anche social, e di Rita, la rendita integrativa temporanea anticipata, potrebbe proseguire dopo il 2018. Entro il 10 settembre 2018 il governo deve trasmettere alle Camere una relazione sui risultati e formulare proposte per un’eventuale prosecuzione.
-TETTO APE SOCIAL: il tetto di reddito per beneficiare dell’indennità, per i lavoratori autonomi, sarà di 4.800 euro annui e non di 8.000 euro annui come previsto per i lavoratori dipendenti o parasubordinati.
– CAMBIA APE: il diritto di recesso dal contratto è ridotto a 14 giorni rispetto ai 30 giorni previsti e l’Ape costituisce sempre una forma di credito al consumo anche al di sopra del limite di importo di 75.000 euro. Infine, con riferimento alla possibilità di integrazione del montante contributivo del lavoratore da parte del datore di lavoro, si prevede che che si applichino le disposizioni sanzionatorie e di riscossione previste dalla normativa vigente per i contributi previdenziali obbligatori.
– STOP NORMA ‘AIRBNB’: (già alla Camera) proposte che prevedevano una stretta sugli affitti tra privati con la cedolare secca automatica al 21% E il Registro nazionale presso l’Agenzia delle Entrate. Contro la misura si era espresso Renzi.
– STOP 50 MLN A TARANTO: stop ai 50 milioni da destinare all’emergenza sanitaria di Taranto.
– ILVA: le somme confiscate al Gruppo Ilva dovranno essere destinate alle bonifiche ambientali. Viene inoltre aumentato dal 3 al 4,1% lo spread sul tasso di interesse per i finanziamenti statali richiesti dalla struttura commissariale e si prevede un meccanismo di garanzia collaterale a tutela dei crediti dello Stato. L’obiettivo è di evitare la procedura di infrazione Ue riportando ai valori di mercato il costo del prestito ponte da 300 milioni.
– CONGEDO PAPA’: il congedo obbligatorio per i papà sarà di due giorni nel 2017 e di quattro giorni nel 2018. Si allunga anche al 2018 la sperimentazione introdotta nelle precedenti leggi di stabilità che alzava a due giorni i giorni di congedo da fruire entro i cinque mesi dalla nascita del figlio. Si prevede inoltre che per il 2018 il padre lavoratore dipendente potrà astenersi per un giorno in più previo accordo tra genitori e a valere sui giorni spettanti alla madre.
– BONUS 18 ENNI ANCHE PER MUSICA: i 18enni potranno utilizzare il bonus cultura da 500 euro anche per acquistare musica su Internet.
– SCUOLE MATERNE PARITARIE: aumenta da 25 a 50 milioni il contributo aggiuntivo dello Stato al funzionamento delle scuole materne paritarie. Parallelamente viene ridotta la spesa massima detraibile sostenuta per la frequenza delle scuole paritarie.
– FONDO LOTTA POVERTA’: sarà incrementato di 150 milioni di euro. Conseguentemente, dal 2017, viene ridotta di 150 milioni annui l’autorizzazione di spesa per il finanziamento dell’Assegno di disoccupazione.
Fonte.