Il sit-in all’ospedale di Nuoro per le carenze di personale infermieristico nei reparti «Siamo sotto i livelli minimi di organico: non si va avanti» «In corsia mancano più di 100 infermieri»
NUORO. Cinquanta contratti a tempo determinato per infermieri che scadono alla fine di marzo, altri 60 che invece mancano da troppo tempo e che lasciano scoperti, e ben al di sotto delle soglie minime di organico, tutti i reparti dell’ospedale San Francesco, ferie bloccate perché altrimenti non si può garantire il personale in corsia, e sicurezza dei pazienti a rischio, anche nei servizi sanitari del territorio: più che un semplice sit-in degli operatori della sanità del Nuorese, quello di ieri è il disperato grido di dolore di una categoria che tuttavia non ha alcuna intenzione di arrendersi.
Bandiere dei sindacati che spuntano dappertutto, dietro il palco un manifesto che ritrae l’assessore regionale alla Sanità, Luigi Arru, e la scritta “In nome del popolo nuorese, aiutaci”, un intero ospedale semi-paralizzato, ieri mattina, per consentire lo svolgimento dell’assemblea. Sono le 10, quando l’incontro comincia e per le successive due ore, chi si raccoglie nella hall dell’ospedale San Francesco, assiste al racconto di uno sfascio annunciato. La rappresentante dell’Rsu, Annarita Ginesu, dà la parola ai colleghi infermieri presenti perché raccontino com’è che vivono ogni giorno in corsia, e lo scenario che emerge presenta i contorni sinistri della vera emergenza. L’esordio, tocca a una infermiera del reparto di Ortopedia: «La nostra giornata tipo prevede due infermieri che seguono 31 pazienti. A marzo scadono i contratti di 4, già ora con nove infermieri non si riesce a garantire il turno. Cosa succederà, allora dopo che scadono anche gli altri contratti?». «Anche in Geriatria siamo allo sbando – racconta una delle infermiere del reparto – la mattina, ad esempio, siamo in tre e dobbiamo gestire 31 pazienti, che sono quasi tutti allettati e non autonomi. Non riusciamo a dare loro una assistenza dignitosa, dobbiamo lottare anche con i parenti. Pensate che ci chiamano “zombie”, perché siamo stanchi, facciamo di tutto di più». E la cronaca delle carenze si ripete, pressocché identica, anche nei reparti di Medicina, Ginecologia, Ostetricia. Persino nel delicatissimo “blocco operatorio”, la situazione sul fronte organico è davvero drammatica. «Pe coprire i buchi di organico – spiega uno degli infermieri del settore– siamo costretti a sfruttare personale non fomrato. Siamo scesi sotto il 50 per cento dei numeri minimi del personale. Dovremmo essere 28 infermieri e invece siamo la metà». Anche in Rianimazione, un altro settore delicatissimo dell’ospedale, la mancanza di personale si presenta decisamente drammatica. «Dovremmo essere in 29 infermieri – racconta un dipendente in servizio nel reparto – e invece siamo 20, dei quali 4 sono in maternità e non sono stati sostituiti». Ma anche nei servizi del territorio, ieri la situazione non è migliore. «A Sorgono – dicono i rappresentanti degli infermieri – l’ospedale è lasciato allo sbando da anni. Tra le varie carenze ci manca persino l’ambulanza: siamo costretti ad affittarne una pagando novemila euro al mese»
La Nuova.it