Solo lo sblocco delle assunzioni in SANITA’ e la giusta rimodulazione delle piante organiche,dove devono essere presenti tutte le figure professionali mettendo fine alla carenza di personale sanitario può portare dignità alla salute della comunita’ siciliana.
Ecco cosa succede ancora in un paese definito civile:
Sulla carenza di personale all’ospedale di Licata va all’attacco la segreteria regionale del sindacato “Cimo”. Il sindacato dichiara che la direzione generale dell’Asp di Agrigento non avrebbe mantenuto le promesse riguardo al potenziamento dell’organico con l’immissione in servizio di personale medico.
Il sindacato dei medici sottolinea «la gravissima carenza di medici in molte unità operarive dell’Ospedale di Licata, tra cui il Pronto Soccorso, la Chirurgia e l’Ortopedia, più volte segnalata dalla Segreteria Aziendale CIMO di Agrigento» e che «le mancate risposte da parte della direzione dell’ASP agrigentina hanno spinto il Segretario Aziendale Cimo, ad organizzare un’Assemblea presso il P.O di Licata dove hanno partecipato oltre al personale medico anche le Istituzioni locali, con rappresentanti dei Comuni di Licata e Palma di Montechiaro».
Successivamente all’assemblea il dg Ficarra, annunciò l’immissione in servizio di 6 medici con contratto a tempo determinato, «ma a distanza di quasi due settimane dobbiamo purtroppo prendere nuovamente atto di non poterci fidare delle parole della direzione aziendale alle quali non hanno fatto seguito i fatti», dichiara il sindacato dei medici, che sottolinea «l’unica immissione in servizio con contratto a tempo determinato è all’Ospedale di Sciacca dove già sono presenti un Primario e 5 medici, mentre a Licata perdura la gravissima situazione di una sola unità in servizio in Chirurgia. Allo stesso modo la Pediatria con un solo medico in organico integrato da uno che a rotazione proviene da Agrigento. E ancora l’Ortopedia, il cui organico è di tre unità, e il Pronto Soccorso dove le carenze di medici vengono sopperite con la copertura estemporanea dei turni da parte di medici di altri Reparti e di varie discipline».
Il sindacato Cimo conclude: «Il tutto sulla pelle del personale, costretto a tappare le falle di una macchina organizzativa che fa acqua da tutte le parti, e soprattutto a discapito dei pazienti che non trovano risposte adeguate ai loro bisogni di salute. Il rischio clinico in queste condizioni aumenta in modo esponenziale e l’azienda sta dimostrando di non essere in grado di fronteggiare nè l’emergenza né l’ordinaria amministrazione». Eppure c’è ancora una graduatoria per contratti a tempo determinato per le discipline di Pronto Soccorso, Pediatria, Ortopedia e Chirurgia.
Scadrà il 31 luglio prossimo. Riuscirà il direttore Ficarra ad assumere questi medici mancanti o fallirà anche stavolta? E, in questo quadro così desolante, ci avviciniamo a grandi passi verso la riapertura del Punto Nascita, da tempo chiuso per lavori di adeguamento strutturale e funzionale.
Si parla già di inaugurazione, ma sarebbe auspicabile che questa avvenga dopo l’immissione in servizio del personale necessario.
Per ultimo l’appello alla regione:
«L’assessorato alla Salute intervenga al più presto, magari con un commissariamento ad acta per immettere in servizio il personale necessario per garantire le necessarie garanzie di cure ai cittadini del comprensorio di Licata- Palma di Montechiaro».
di:Amato Angelo
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