infermieri
Rifiutino, gogna mediatica porta all’isolamento professionale e sporca l ‘onorabilita di un’inteta classe di professionisti.
I processi mediatici intraprendono il loro corso mantenendo “sempre meno punti di contatto con quello giuridico”, emettendo “sentenze mediatiche” di condanna, o assoluzione, in tempi molto più rapidi di quelli della giustizia, con inizio il giorno stesso dell’evento criminoso arrivando a conclusione, spesso, quando il processo vero è appena alle prime battute procedurali Le “sentenze mediatiche” sono verdetti di condanna (o assoluzione) sociale che producono immediati effetti sociali ed economici, con “conseguenze devastanti” sulla vita sociale, sul mondo degli affetti, sulla cerchia professionale del colpevole mediatico: disagio e isolamento sociale, vergogna, che possono destabilizzare perfino la salute psichica della persona.
Gli esiti di tali verdetti si consolidano in “giudizi senza appello” con la sola presentazione di indizi a carico. Essi non vengono scalfiti, e diventano irreversibili, con tutte le loro conseguenze sociali, perfino quando già le risultanze dell’indagine, o quelle del successivo processo, sortiscono risultati differenti: in casi del genere, l’immaginario collettivo risulta indelebilmente segnato dalle impressioni generate nella vicenda mediatica, motivo per cui i risultati delle indagini, chiarimenti degli investigatori, risultati dei processi arrivano “mediaticamente troppo tardi” rispetto ai tempi strettissimi di cui si nutre la televisione.