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Medici confermano la linea dura contro il ddl Lorenzin e oggi il consiglio nazionale FNOMCeO ha ribadito in un documento ufficiale il ritiro «da tutte le collaborazioni istituzionali, salvo l’avvio immediato di un confronto costruttivo con il Governo e con tutte le forze parlamentari».
E dunque, niente da fare: dalla riunione straordinaria di oggi al ministero della Salute, la Federazione ha sbattuto la porta e chiarito che la riforma degli ordini così com’è diventata, non può godere del sostegno di medici e dentisti.
«Una riforma attesa da tempo (la Legge istitutiva risale al 1946) ma che, dopo la travagliata navetta tra le due Camere, si è completamente snaturata, tanto che lo stesso ministro della Salute, intervenendo per un saluto ai medici, ne ha, in un certo senso, disconosciuto la maternità». Che a dare fuoco alle polveri ci sia stato anche (almeno in parte) l’imbarazzo della ministra Lorenzin lo avevamo anticipato nei giorni scorsi. Un imbarazzo riportato in nella nota ufficiale Fnomceo diffusa oggi pomeriggio: «In questi quattro anni molte cose sono successe ha dichiarato infatti il ministro, parlando ‘a braccio’ nel congresso Fimmg di Cagliari – il disegno di legge è cambiato e ci sono i presupposti per fare emendamenti migliorativi».
Le metamorfosi del testo non avrebbero insomma convinto in primis la Lorenzin.
I medici parlano di «stravolgimento» del ddl tale da renderlo «incompatibile con quella riforma degli Ordini che negli auspici della professione medica e odontoiatrica doveva ammodernarne le funzioni».
«L’insieme dell’articolato limita gravemente l’autonomia della professione – continua la denuncia approvata dalla Fnomceo all’unanimità – tanto da renderla amministrata e sotto tutela politica». E con il fiato sul collo della politica «la professione medica e odontoiatrica non può garantire il cittadino».
La federazione non crede che ci possano essere miglioramenti del testo durante il passaggio in Aula alla Camera, nonostante le aperture della stessa ministra Lorenzin, della deputata Donata Lenzi, anche lei ospite in Consiglio, e dell’onorevole Mario Marazziti (relatore alla Camera).
«Si ritiene che la discussione parlamentare sul testo in esame – prosegue infatti il Documento – non sarà in grado di licenziare una legge organica capace di rispondere ai principi deontologici a garanzia della salute. Si rileva che i principi espressi nella audizione della FNOMCeO in data 10 ottobre 2016, presso la XII Commissione Affari Sociali della Camera, sono stati disattesi».
Da qui la decisione di ritirare i propri rappresentanti da tutti i tavoli istituzionali, sia nazionali sia locali. Una decisione presa a malincuore, perché come ha sottolineato il presidente della Fnomceo, Roberta Chersevani, «stiamo abbandonando anche progetti importanti», ma ritenuta ormai improcrastinabile.
Fonte sanita24.ilsole24ore.com