Ci rimetto la faccia perché in un precedente articolo ho scritto che la salute non poteva aspettare le elezioni regionali.
Ecco la fine di una storia immorale lunga un ventennio
PALERMO- Dopo lunghi anni di attesa i “precari storici” della pubblica amministrazione siciliana saranno stabilizzati. Si comincia con quelli della Regione, ai quali successivamente faranno seguito anche quelli degli enti locali. Un esercito di 595 dipendenti, secondo le previsioni della Regione, che entro tre anni otterranno un contratto a tempo indeterminato. Si scrive così la parola fine a un’attesa che durava da almeno 17 anni, dovuta in larga parte al blocco delle assunzioni.
Con la delibera 413 del 15 settembre, la giunta regionale ha dato mandato al Dipartimento per la Funzione pubblica e il personale di avviare le procedure di stabilizzazione. La decisione arriva in seguito all’approvazione del decreto legislativo 75/2017, conosciuto come “legge Madia”, che all’art 20 parla di “superamento del precariato nelle pubbliche amministrazioni” e apre alla possibilità di assumere a tempo indeterminato per il triennio 2018-2020, in coerenza con il piano triennale dei fabbisogni.
A essere interessati dalla stabilizzazione saranno quei soggetti che entro dicembre 2017 avranno maturato tre anni di servizio, anche non continuativi, negli ultimi 8 anni, all’interno della pubblica amministrazione regionale. La legge Madia prevede che le stabilizzazioni avvengano attraverso due diverse modalità. Per primi saranno assunti quelli che, fermo restando il requisito dei tre anni di anzianità, abbiano superato in passato una procedura concorsuale relativa alla stessa mansione, anche presso un’amministrazione diversa da quella che li assume. A seguire, saranno stabilizzati gli altri soggetti, attraverso un nuovo concorso. Questi ultimi manterranno la stessa categoria professionale, con la posizione economica di partenza.
A spiegare le procedure di stabilizzazione è il dirigente del Dipartimento funzione pubblica della Regione Siciliana, Luciana Giammanco: “In questa fase preparatoria stiamo raccogliendo tutte le informazioni. Invitiamo tutti i 595 dipendenti a tempo determinato a recarsi presso la nostra sede per ricevere la comunicazione nominativa e firmare un registro di protocollo appositamente creato, nella quale chiederemo a tutti di indicare l’ambito di provenienza. Ogni dipendente riceverà una nota individuale, con un modulo sul quale dovrà dichiarare l’amministrazione da cui proviene e allegare la relativa documentazione. Con i dati raccolti faremo un censimento e queste schede saranno inserite nel loro fascicolo personale”.
Si mette in moto, quindi, la macchina amministrativa che dovrà procedere entro tre anni alle stabilizzazioni. Come detto, si parte con il personale precario della Regione, ma fare una previsione sui tempi al momento appare difficile. “Occorre aspettare i tempi della politica – spiega Giammanco – che non possono essere compressi. Noi abbiamo pronta una relazione tecnica molto circostanziata per l’assessore alla Funzione pubblica e al Personale, che tra oggi e domani sarà trasmessa. Ma al momento non si può fare una previsione perché serve aspettare anche l’approvazione del bilancio”. Le sigle sindacali, intanto, incassano il risultato e festeggiano. Paolo Montera, segretario generale Cisl Fp, parla di un risultato ottenuto di concerto con il Dipartimento regionale: “Siamo ancora in una fase interlocutoria, ma siamo assolutamente soddisfatti perché oggi segniamo un punto importante con il primo avvio delle stabilizzazioni”. Montera ci tiene a precisare* che si tratta del primo passo di un processo che dovrà essere aperto adesso anche ai precari degli enti locali. “Con le altre sigle sindacali, solleciteremo anche la vertenza dei dipendenti delle ex Province, più di 5000 persone”.
* La precisazione della Cisl Fp
“Salutiamo con soddisfazione l’avvio delle procedure per la stabilizzazione dei precari della Regione, ma adesso bisogna evitare che le stabilizzazioni vadano a due velocità. È necessario quindi che le stesse vengano attivate e da subito anche per i precari storici degli enti locali, che attendono ormai da troppi anni. Anche per questo, insieme alle funzioni pubbliche di Cgil e Uil, abbiamo sollecitato il dirigente generale delle Autonomie locali, Maurizio Pirillo. Prendiamo atto del provvedimento del Dipartimento della Funzione pubblica, che finalmente avvia il percorso anche verso la riqualificazione del personale assunto nelle categorie A e B, ma non ci fermeremo qui. Infatti, spingeremo fortemente perché anche il rinnovo contrattuale, consenta di dare le giuste risposte a questi dipendenti che da troppi anni ormai svolgono mansioni superiori, con spirito di sacrificio ed abnegazione”.
Fonte:LiveSicilia
Di: Amato Angelo