Interrogazioni/4. Fugatti (Sott. Salute):
interrogazione presentata in Commissione Affari Sociali da Novelli (FI).
“L’Accordo Stato-Regioni del 16 gennaio 2003 prevede che l’Operatore Socio Sanitario con formazione complementare in assistenza sanitaria: ‘è in grado di eseguire la” somministrazione,” per via naturale, della terapia prescritta, conformemente alle direttive del responsabile dell’assistenza infermieristica od ostetrica o sotto la sua supervisione’.
Inoltre, egli è in grado di eseguire: ‘la terapia intramuscolare e sottocutanea su specifica pianificazione infermieristica, conformemente alle direttive del responsabile dell’assistenza infermieristica od ostetrica o sotto la sua supervisione’. Questi compiti non possono confondersi con quelli ascrivibili alla professione sanitaria di Infermiere, che in qualità di responsabile dell’assistenza generale deve sovrintendere in ogni caso alle attività dell’Operatore Socio Sanitario e dell’Operatore Socio Sanitario con formazione complementare”.
Così il sottosegretario alla Salute, Maurizio Fugatti (Lega), è intervenuto ieri in Commissione Affari sociali alla Camera per rispondere ad un’interrogazione.
Resta, peraltro, affidato alle Regioni il compito di assicurare che in ciascuna realtà organizzativa venga data piena attuazione al quadro normativo di riferimento sopra descritto”, prosegue il sottosegretario. Con l’entrata in vigore della legge Lorenzin sulla riforma degli Ordini, “viene prevista l’istituzione di una specifica area delle professioni socio-sanitarie all’interno del Servizio Sanitario Nazionale. Si rinvia ad uno o più Accordi, sanciti in sede di Conferenza Stato-Regioni, l’individuazione di nuovi profili professionali socio-sanitari. L’istituzione dell’area socio-sanitaria è prevista anche nel nuovo Ccnl Comparto sanità 2016-2018. A tal riguardo, voglio rimarcare che il Ministero della salute avvierà approfondimenti con le Regioni e il Ministero del lavoro e delle politiche sociali, ai fini dell’attuazione di quanto previsto dall’articolo 5 della legge n. 3 del 2018”, conclude Fugatti.
Redazione NurseNews eu