West Nile
Un anziano di Cento in provincia di Ferrara è morto all’ospedale di Cona dopo aver contratto l’infezione da virus West Nile per una puntura di zanzara infetta.
Il 77enne sofferente di probleni cardio-respiratori cronici,era stato ricoverato lo scorso 24 luglio per una caduta.
Durante il ricovero le sue condizioni di salute sono peggiorate e da indagini piu approfindite gli é stata diagnosticata una meningoencefalite da west Nile,che purtroppo anche a causa dei problemi pre-esistenti è stata letale portando l’uomo al decesso il 28 luglio.
Purtoppo l’Italia è al primo posto in Europa con il maggior numero di episodi segnalati (dieci casi in Veneto dall’inizio dell’estate).
La trasmissione avviene attraverso le zanzare.
La malattia proveniente dall’Africa prende il nome “Nilo Occidentale” dal distretto dell’Uganda dove il virus è stato isolato per la prima volta.
Uomini, cavalli e altri mammiferi possono essere infettati da zanzare entrate in contatto con il sangue di uccelli portatori del contagio, che sono il serbatoio del virus.
L’infezione umana è asintomatica nell’80% dei casi, ma può causare febbre e in un caso su 150 provoca meningo-encefalite spesso letale,soprattutto per gli anziani.
In Europa il virus West Nile nel 1996 ha scatenato un’epidemia in Romania di cui era risultata responsabile la variante1.
Nel 2004, per la prima volta fuori dall’Africa, compare una variante dello stesso virus, denominata WNV-2, isolata in uccelli selvatici catturati in Ungheria e si diffonde rapidamente verso sud-est, nella penisola Balcanica e nel Mediterraneo Orientale: otto anni fa provoca una grave epidemia nel Nord della Grecia e dopo arriva anche in Italia.
Per la prevenzione della trasmissione dell’agente infettante, in Italia dal 2008 è in atto un piano di sorveglianza che prevede la ricerca sistematica del virus, tra giugno e ottobre, in campioni di zanzare e animali sentinella (uccelli e cavalli).
Gli studiosi ipotizzano che la variante 2 West Nile abbia raggiunto l’Italia dieci anni fa partendo dall’Adriatico il virus si sarebbe insinuato nella Valle Padana lungo l’asse del più importante fiume italiano: verso Est raggiungendo il delta del Po, e il Veneto e verso Ovest, penetrando in Lombardia e Piemonte.
Nel 2017 l’epidemia sembra essersi diretta a sud, lungo il corso dei principali affluenti del Po, frequente tappa di uccelli migratori, potenziali serbatoi dell’infezione.
l’origine e le modalità di diffusione dell’epidemia del West Nile Virus-2 in Europa sono state messe a fuoco da uno studio del team di Gianguglielmo Zehender, professore presso il Laboratorio di Malattie Infettive dell’Università degli Studi di Milano, in collaborazione con le Università di Padova e Pavia, e gli Istituti Zooprofilattici di Lombardia, Emilia Romagna e Veneto.
Da: Amato Angelo