I migranti “andrebbero annegati al largo”: a scriverlo su Facebook, una dottoressa in servizio al pronto soccorso dell’ospedale di Spoleto, e lo screenshot del commento è stato pubblicato su Twitter dalla blogger Selvaggia Lucarelli, 28 agosto 2018. ACCCOUNT TWITTER SELVAGGIA LUCARELLI +++ ATTENZIONE LA FOTO NON PUO? ESSERE PUBBLICATA O RIPRODOTTA SENZA L?AUTORIZZAZIONE DELLA FONTE DI ORIGINE CUI SI RINVIA +++
La donna avrebbe smentito di avere scritto quel post, ipotizzando la violazione del suo profilo social. L’Omceo di Perugia annuncia che avvierà tutte le necessarie verifiche e chiarisce: “Il nostro sostegno va oggi a tutti i medici che si indignano per le discriminazioni e si battono per i diritti fondamentali dell’uomo. Sono questi colleghi, uno ad uno, ad incarnare con la loro testimonianza il rispetto del Codice Deontologico”.
Frasi shock, su Facebook, attribuite a una dottoressa di Spoleto, che però smentisce di essere l’autrice di quelle frasi meschine contro i migranti: “Non esistono diritti umani per quattro negracci che ci invadono con le nike, tute firmate e trippe piene”, i migranti “andrebbero annegati a largo”, queste le frasi che hanno scatenato l’indignazione e che sono finite sulle pagine dei giornali. Dopo alcune ore la donna ha negato di essere la responsabile del post, ipotizzando una violazione del suo profilo social, ma la vicenda non si chiuderà qui, perché l’Omceo di Perugia ha annunciato verifiche ed eventuali provvedimenti se il medico, che lavora al Pronto Soccorso dell’Ospedale di Spoleto, dovesse risultare colpevole di avere scritto quelle frasi.
L’Ordine afferma di una nota di avere provato “con sgomento” alla notizia, di cui rileva “la gravità sul piano umano, sociale e deontologico”.
“Ogni medico – chiarisce l’Omceo di Perugia in una nota – al momento della sua iscrizione all’albo ha prestato un giuramento che lo impegna alla tutela della vita, della salute fisica e psichica e al sollievo dalla sofferenza di chiunque si rivolga a lui, nel rispetto della libertà e della dignità della persona umana, senza distinzioni di età, di sesso, di etnia, di religione, di nazionalità, di condizione sociale, di ideologia, quali che siano le condizioni istituzionali o sociali nelle quali opera. Questo è ciò che afferma l’articolo 3 del nostro Codice Deontologico e quali che siano le convinzioni personali, l’ideologia politica, il colore della pelle, quando si tratta della nostra professione non vi può essere discriminazione alcuna”.
L’Omceo di Perugia annuncia quindi che, sulla vicenda, “utilizzerà mezzi e procedure previste dalla normativa per appurare la verità dei fatti e procedere di conseguenza”.
“La deriva ideologica e autoritaria – prosegue la nota dell’Ordine perugino dei medici -, lo svilimento di alcuni valori, l’incrudelirsi di varie situazioni sociali che sta purtroppo vivendo il nostro Paese porta anche a episodi come questo ma noi ci uniamo al Presidente Nazionale nell’esprimere il nostro ringraziamento a tutti i medici e a tutto il personale sanitario che si adoperano per soccorrere e curare le vittime delle tante emergenze anche sanitarie di questa terribile estate”.
“Il nostro sostegno – ribadisce l’Omceo di Perugia – va oggi a tutti i medici che si indignano per le discriminazioni e si battono per i diritti fondamentali dell’uomo. Sono questi colleghi, uno ad uno, ad incarnare con la loro testimonianza il rispetto del Codice Deontologico”
Fonte Quotidiano sanita. It