L’ecografia è una tecnica d’indagine tomografica, capace di ricostruire sezioni variamente orientate di parti del corpo. Le sezioni ottenibili sono praticamente infinite nei piani dello spazio tridimensionale e la loro relazione, pur se relativa all’esperienza dell’operatore, rappresenta un punto di forza di questa metodica. L’ecografia sfrutta l’energia degli ultrasuoni prodotta da apposite sonde manovrate a contatto con la regione da esplorare.
In questi ultimi decenni l’ecografia è divenuta un mezzo di diagnosi e terapia multidisciplinare, impiegato non solamente da radiologi, ma da operatori diversi, accomunati da esigenze di approccio rapido e non invasivo al paziente. Non è quindi fuori luogo parlare di ecografia infermieristica, nel momento in cui l’ infermiere si trova nella necessità di effettuare procedure utili per la sua professione, ed impiega l’ecografo non a scopo diagnostico, ma per diminuire le difficoltà e la morbilità di certe manovre
Attualmente l’ecografia infermieristica viene impiegata nei seguenti casi:
Verifica del corretto posizionamento del Sondino Naso Gastrico
Quantificazione dell’urina residua in vescica
Verifica del corretto posizionamento del Catetere Vescicale a Permanenza
Posizionamento del catetere venoso periferico
Posizionamento di cateteri venosi quali: PICC, midline e minimidline
FAST (Focused abdominal sonography trauma)
La sua applicazione può trovare impiego inoltre nei seguenti contesti:
Pronto soccorso intra ed extra ospedaliero
Triage infermieristico in Pronto Soccorso
Day Hospital
Reparti degenza ordinaria
La Focused Assessment Sonography for Trauma (FAST) rappresenta una sorta di best practice per medici e chirurghi d’emergenza, entrando a pieno titolo nella valutazione integrata clinico-strumentale primaria nel paziente instabile (primary survey) o secondaria nel paziente stabile (secondary survey) (Rozycki et al., 1993; Lee et al., 2007; Cianci, 2009). Negli ultimi anni la FAST ha trovato la sua progressiva affermazione fino a diventare metodica standard integrata nella valutazione point-of-care del politrauma (ovvero quella valutazione eseguita nel “punto di cura” e gestione del trauma, dalla scena dell’incidente alla sala operatoria).
In chiave di metodica, la FAST si concretizza in una sequenza standardizzata di finestre che esplorano alcuni punti sensibili delle sierose (pericardio, loggia epato-renale, loggia spleno-renale, tasca rettovescicale o cavo del Douglas), dove più facilmente si evidenzia la presenza di fluido nel paziente traumatizzato. (Storti et al. 2013, p. 6)[4]
Si vuole promuovere l’utilizzo dell’ecografo nell’assistenza infermieristica nella pratica routinaria.
Redazione NurseNews. Eu