Ministero Salute, al via il numero 1500 sulle liste di attesa
Per dare informazioni a cittadini e raccogliere segnalazioni
Parte da oggi il numero di pubblica utilità 1500 sul tema delle liste di attesa, attivato dal ministero della Salute.
Dal lunedì al venerdì, dalle ore 10 alle ore 16, al numero risponderanno i dirigenti del ministero per informare sulle modalità di accesso alle prestazioni garantite dal Servizio sanitario nazionale e raccogliere informazioni sulle esperienze dei cittadini.
Il servizio di risposta telefonica, si legge sul sito del dicastero, è previsto per tre mesi ed ha caratteresperimentale.
E’ possibile segnalare la propria esperienza anche attraverso un modulo raccolta informazioni online.
I dati raccolti saranno analizzati per promuovere interventi migliorativi in accordo con le Regioni e Province autonome, cui competono programmazione e organizzazione dei servizi sanitari.
“Fin dall’inizio del proprio mandato – rileva il dicastero – il ministro Giulia Grillo ha posto le liste d’attesa tra le priorità dell’azione di governo.
In considerazione della rilevanza del tema e dei ritardi che si sono verificati negli ultimi anni, ha avviato un percorso per arrivare, grazie anche alla collaborazione di ciascun cittadino, a provvedimenti concreti volti a migliorare il sistema e a ridurre i tempi di attesa in modo equo e uniforme su tutto il territorio nazionale”. Tale percorso, iniziato a giugno con la richiesta di dati alle Regioni, ora prosegue con il numero 1500 e l’ascolto dei cittadini e porterà alla realizzazione di un nuovo Piano nazionale di governo delle liste di attesa, in accordo con le Regioni e Province autonome.
Il Piano nazionale attualmente vigente prevede un ambito di garanzia sui tempi massimi di attesa per 58 tra prestazioni ambulatoriali e ricoveri oltre che per specifici percorsi di cura relativi alle malatti cardiologiche e ai tumori.
Il nuovo Piano, precisa il ministero della Salute, “sarà finalizzato al miglioramento degli standard di garanzia con la proficua collaborazione di Regioni e Province autonome”.
Fonte: ANSA
DI: AMATO ANGELO