Al peggio non v’è mai fine! ci verrebbe da dire, ma questa volta abbiamo davvero toccato il fondo.
Il Coina non più tardi di 5 giorni fa aveva pubblicato una nota sul Giornale Infermieristico Nursetime della bocciatura da parte della Fondazione Policlinico Gemelli di un Contratto separato per le Professioni Sanitarie, ovvero tutte quelle Professioni per le quali è richiesto l’obbligo di iscrizione ad un Ordine Professionale.
La richiesta di un Contratto delle Professioni Sanitarie, nasce dalle sempre più crescente specializzazione da parte degli Esercenti le Professioni Sanitarie, in primis quella infermieristica, ma anche dalla sempre maggiore responsabilità civile e penale a loro carico. Tutto questo non è rapportato ad un trattamento economico adeguato, visto che un lavoratore non professionista, senza i relativi obblighi di legge, in categoria C5 guadagna di più di un infermiere con quasi 10 anni di esperienza in categoria D0.
La goccia che ha fatto traboccare il vaso è stata una procedura interna alla Fondazione Policlinico Gemelli firmata dal Direttore SITRA Dott. M. Zega, nonché consigliere dell’Ordine delle Professioni Infermieristiche di Roma, con la quale dispone che in caso di assenza non programmata dal servizio, ossia per malattia, gli infermieri in turno dovranno attivarla. In tale procedura viene chiaramente indicato che in caso di assenza non programmata si richiama in servizio (con una semplice telefonata n.d.r.) gli infermieri liberi dallo stesso poiché in riposo, ferie, permesso studio, in formazione ecm.
Una reperibilità senza limiti H/24 365 giorni l’anno non remunerata, dove l’operatore sanitario vive in funzione della chiamata dell’azienda per coprire assenze che di non programmato hanno poco. Le malattie giornaliere sono in un ente come la FPG qualcosa di prevedibile statisticamente valutabili con una media giornaliera. Oltre alla chiara violazione del tempo libero del dipendente, della Privacy, della Legge, del CCL FPG, non viene riconosciuto un compenso adeguato al disagio e il pagamento dello straordinario in automatico, visto che le ore di fatto saranno probabilmente a recupero.
Il Coina ha immediatamente inoltrato una lettera di diffida:
Oggetto: gestione assenze del personale delle Professioni Sanitarie e di supporto IO.065.
La scrivente è venuta a conoscenza di una procedura della Gestione assenze del personale delle Professioni Sanitarie e di supporto (I.O. 065), la quale oltre a violare le norme contrattuali vigenti della Fondazione Policlinico A. Gemelli, viola anche norme di Legge, come il D.Lgs n. 66 del 2003 e la legge sulla Privacy n. 196 del 2003 e s.m.i..
La procedura in oggetto nasce per sopperire alle assenze non programmate del personale di assistenza, che possono compromettere i livelli minimi assistenziali e/o il corretto funzionamento delle UU.OO..
Le sopraindicate assenze in oggetto, non sono improvvise, ma sono facilmente prevedibili e quindi programmabili, visto che la Fondazione Policlinico Gemelli conosce con certezza matematica quante malattie giornaliere vi sono nella arco delle 24 e del mese.
La scrivente ha più volte richiesto di prevedere un Pool di sostituzione delle malattia riferendosi ad una media di assenza prevista per il periodo, ma evidentemente è stato deciso di utilizzare una metodica diversa e soprattutto dequalificante ed a costo zero.
Secondo la procedura in oggetto il Coordinatore, o in sua assenza l’infermiere, dovrà richiamare in servizio dipendenti in riposo, in sostituzione, in ferie, permessi studio, formazione permanente o in debito orario, ma a quale titolo?
Il CCL della FPG prevede il richiamo in servizio solo per chi è in Pronta Disponibilità e con determinate caratteristiche (peraltro illegittimi e che il Coina non ha firmato).
Dove è previsto contrattualmente il richiamo in servizio per sopperire a carenze organiche strutturali e facilmente prevedibili??
Perché il lavoratore dovrebbe lasciare il proprio numero di cellulare personale quando nè il contratto nè la normativa vigente lo prevede??
La procedura inoltre indica nelle competenze del Coordinatore e in sua assenza dell’infermiere più anziano, quello di valutare il carico assistenziale nel rispetto dei livelli minimi assistenziali. In base a quali requisiti e quali responsabilità??
Il Coina ha protocollato negli ultimi mesi 2 lettere dove si faceva presente che il personale di assistenza, sia infermieristico che di supporto, nei reparti di Ortopedia e Cardiologia Sub-intensiva, non rispetta i requisiti minimi assistenziali della Regione Lazio, aumentando il rischio di errori e/o eventi avversi, vista la posizione di garanzia e responsabilità civile e penale in capo al professionista infermiere.
Nei casi in cui non sia possibile richiamare in servizio chi per Contratto e per Legge è di riposo, un collega dovrà, per sopperire alla carenza organica, continuare il proprio servizio per l’intero turno successivo di lavoro, ossia lavorare per 15 o 17 ore continuative, quando il disposto degli art. 7 e 8 del D.Lgs. 66/03 pone come limite di lavoro in 13 ore giornaliere (Min. Lavoro circ. n.8 prot. 210 del 2005) .
Con questa procedura si viola la Legge, ponendo il lavoratore in una posizione ambigua, rispettare un procedura aziendale o una Legge dello Stato Italiano??
A cosa va incontro un eventuale errore fatale commesso da chi ha violato la Legge in nome di una procedura aziendale??
Per ultimo vi è anche l’umiliante affermazione della Fondazione Policlinico Gemelli che invece di valorizzare le prestazioni di una Professione intellettuale come quella infermieristica sancita dall’articolo 2229 del C.C., che la stessa Legge n. 24 del 2017 (Legge Gelli) pone al pari della Professione medica per quanto attiene la responsabilità professionale, la Fondazione prevede una doppia possibilità, ovvero il pagamento dello straordinario con compensi non adeguati alla effettiva responsabilità o la più probabile possibilità di dover recuperare le ore lavorate in straordinario, ma senza la maggiorazione oraria e secondo le esigenze di servizio.
Il Coina non può che essere contrario e fortemente offeso da quanto previsto da questa procedura, che non fa altro che avvalorare il fatto che, per la Fondazione Policlinico Gemelli, l’infermiere è uno strumento da utilizzare per sopperire a tutte le problematiche assistenziali, amministrative, ausiliarie, oltre ad essere demansionato e sfruttato per ogni esigenza, dimenticando che l’infermiere è, e sarà, sempre l’asse portante di questo Policlinico e che per questo merita rispetto.
La scrivente per tali oggettivi motivi non può essere in sintonia con tale procedura e richiede un incontro urgente per sopperire alla carenza organica degli infermieri e del personale di assistenza.
Distinti saluti
La Segretaria Aziendale
Sindacato Coina