L’allentamento degli standard di immunizzazione della popolazione ha, infatti, prodotto in passato epidemie importanti: dalla fine del 2009, per esempio, la diffusione del virus del morbillo fra soggetti non vaccinati ha registrato focolai in quasi 40 Paesi europei tra cui la Francia e alcune aree della Gran Bretagna, mentre nel 2010 sono stati segnalati diversi casi di poliomelite fra Russia e Kazakistan.
Il meccanismo d’azione.
Vaccinare il proprio bambino significa proteggere lui e il resto della collettività. I vaccini sono costituiti da microrganismi uccisi o attenuati nella loro virulenza, o da una parte di essi. Questi microrganismi, una volta iniettati, stimolano la reazione immunitaria di difesa mediante la produzione di anticorpi.
I diversi vaccini.
I vaccini pediatrici attualmente in circolazione sono quelli contro difterite, tetano, poliomielite, epatite B, pertosse, Haemophilus influenzae (disponibili in una formulazione combinata, il vaccino esavalente), morbillo, rosolia, parotite (disponibili come vaccino combinato trivalente), l’antipneumococcico, l’antimeningococco C, l’antivaricella. A questi si aggiungono quello antinfluenzale (raccomandato solo per specifiche categorie di persone) e il vaccino contro il Papilloma Virus, per le ragazze.
In Italia le vaccinazioni si cominciano nel terzo mese di vita del bambino. Generalmente gli effetti collaterali sono minimi: reazioni transitorie nella sede di inoculazione, come rossore e gonfiore, febbre, sonnolenza, agitazione. Manifestazioni più gravi come lo shock anafilattico o problemi neurologici sono del tutto eccezionali e certamente molto meno frequenti delle complicanze provocate dalla malattia stessa.
L’attuale calendario vaccinale
DTPa: vaccino antidifterico-tetanico-pertossico
dTpa: vaccino antidifterico-tetanico-pertossico per adolescenti e adulti
dT: vaccino antidifterico-tetanico per adolescenti e adulti
IPV: vaccino antipolio
HBV: vaccino antiepatite B
Hib: vaccino contro l’Haemophilus influenzae b
MPR: vaccino antimorbillo-parotite-rosolia
PCV: vaccino antipneumococcico
Men C: vaccino antimeningococco C
HPV: vaccino antipapilloma virus
Var: vaccino antivaricella
MALATTIE E VACCINI
Difterite
È una grave malattia infettiva causata dall’azione di una tossina. Si manifesta con mal di gola, febbre e ingrossamento delle ghiandole del collo. Negli stadi avanzati può provocare paralisi, oltre a lesioni cardiache e dei reni. In alcuni casi è mortale e spesso chi guarisce riporta comunque danni permanenti.
In Italia la vaccinazione è stata introdotta nel secondo dopoguerra. Prima di allora si contavano decine di migliaia di casi l’anno. Oggi fa parte del vaccino esavalente. L’immunità non è permanente, per questo è opportuno (come per la vaccinazione contro il tetano) un richiamo ogni 10 anni. Oltre alle reazioni locali, i possibili effetti collaterali sono modesti: per lo più rialzo febbrile di modesta entità che scompare nell’arco di 48 ore. In 1-2 casi su 10mila si manifestano convulsioni legate alla febbre alta. Lo shock anafilattico si verifica in meno di un caso ogni milione di vaccinati.
Epatite B
L’Epatite B una malattia virale che si trasmette attraverso il sangue e i fluidi corporei (rapporti sessuali, trasfusioni, uso di droga). Può essere contratta anche dai neonati, se la madre è infetta. Provoca danni epatici accompagnati da febbre, ittero, nausea, dolenzia, perdita di appetito. A volte la malattia può cronicizzarsi e, negli anni, dare complicanze gravi a livello del fegato (cirrosi, neoplasie).
In Italia la vaccinazione è obbligatoria dal 1991 per tutti i nuovi nati (oltre che per alcune categorie a rischio, come gli operatori sanitari). Il vaccino (attualmente parte della vaccinazione esavalente) è costituito da un antigene del virus che è in grado di attivare il sistema immunitario nel riconoscimento dell’infezione. La profilassi è efficace nel 95% dei casi e la copertura dura tutta la vita. Gli eventuali effetti collaterali sono lievi (reazioni locali e febbre). In un caso su 10mila si verificano convulsioni dovute alla febbre alta e in un caso su un milione shock anafilattico. Del tutto priva di fondamento è la teoria, diffusasi soprattutto in Francia alla fine degli anni ’90, secondo cui la vaccinazione possa provocare o acutizzare la sclerosi multipla.
Haemophilus influenzae
L’Haemophilus influenzae è un batterio che provoca un gran numero di patologie, tra cui otiti, bronchiti e polmoniti. Ma in alcuni casi, soprattutto nei neonati, l’infezione si può complicare sfociando in polmoniti settiche, meningiti e infiammazioni dell’epiglottide (quest’ultima richiede una tracheostomia).
Il vaccino, costituito da alcuni elementi della membrana del batterio in grado di attivare la risposta immunitaria, è efficace nel 90% dei casi. Raramente si manifestano reazioni tra cui febbre, rossore e gonfiore. In un caso su un milione può verificarsi shock anafilattico.
Human Papilloma Virus (HPV)
L’infezione da HPV è la più comune fra quelle a trasmissione sessuale e si può contrarre anche con rapporti non completi. Il preservativo (che, comunque, va sempre usato) non garantisce una protezione totale. Alcuni ceppi del virus sono in grado di provocare lesioni che, nel tempo, possono trasformarsi in tumori del collo dell’utero.
Da pochi anni esiste una vaccinazione contro i sierotipi più aggressivi (16, 18), responsabili del 70% delle neoplasie della cervice, oltre che contro i sierotitpi 6 e 11, responsabili di condilomi genitali. La vaccinazione (che non sostituisce gli screening periodici come il Pap Test), è rivolta a tutte le ragazze, a partire dagli undici anni compiuti, perché la sua efficacia è massima solo se effettuata prima dell’inizio dell’attività sessuale, quando non si è certamente entrati mai in contatto con il virus. Essa è gratuita per le bambine nel dodicesimo anno di vita. Sono previste tre iniezioni somministrate nell’arco di sei mesi. Gli effetti collaterali si limitano a reazioni locali e febbre (in alcuni casi piuttosto alta).
Meningococco
Provoca una forma di meningite grave che si manifesta con febbre, mal di testa intenso, rigidità della nuca, nausea, vomito. In passato era spesso una malattia mortale, oggi, se la diagnosi è tempestiva, si salva fino al 95% dei pazienti. Esistono 13 sierotipi differenti di Meningococco, ma solo i sierotipi A, B, C, W135 e Y sono frequente causa di malattia meningococcica. In Italia si verificano circa 200 casi l’anno, in buona parte fra i bambini e gli adolescenti. Il 98% è sporadico, cioè non dovuto a frequentazione di un soggetto malato. Tuttavia la prevenzione del contagio si effettua con l’isolamento della persona infetta e il trattamento con antibiotici dei soggetti che vi sono stati a stretto contatto.
Le linee guida internazionali prevedono l’uso della vaccinazione preventiva nei Paesi in cui la malattia abbia un’incidenza elevata, ovvero superiore a 10 casi ogni 100mila abitanti in tre mesi, e tra questi non c’è l’Italia. Tuttavia essa è raccomandata a tutti i bambini che frequentano una collettività infantile (asilo nido, scuola materna, ludoteca) e agli adolescenti. Attualmente sono disponibili due tipi di vaccini: quello contro il ceppo C (il più frequente nel nostro Paese) e il quadrivalente (contro i ceppi A, C, W135 e Y). In Italia non esiste ancora copertura vaccinale per il ceppo B, ma la sua immissione in commercio è imminente. La durata della protezione è in media di circa tre anni nelle persone vaccinate dopo i quattro anni di età, quindi per ottenere una protezione continua è necessario eseguire richiami ogni tre-cinque anni. La vaccinazione è ben tollerata. Sono possibili transitorie reazioni locali nella sede dell’iniezione, febbre, disturbi intestinali, irritabilità. Estremamente rare le reazioni di tipo allergico e i disturbi del sistema nervoso, come convulsioni e ipotonia.
Morbillo
È una malattia esantematica causata da un virus che si trasmette per via aerea. Le complicanze più frequenti del morbillo sono diarrea, otite, polmonite, convulsioni febbrili, ma anche, più raramente, manifestazioni importanti tra cui encefalite e trombocitopenia, fino a esiti fatali.
Il vaccino, costituito da virus attenuati, viene somministrato in combinazione con quello antiparotite e antirosolia. È possibile vaccinare anche giovani e adulti che non siano immuni. L’allergia all’uovo, un tempo considerata una controindicazione alla profilassi, non lo è più. L’immunità dura tutta la vita. I bambini con allergia grave a uno dei componenti del vaccino, le donne in gravidanza, le persone con gravi deficit immunitari non possono ricevere la vaccinazione. Al di là delle possibili reazioni locali, tra gli effetti collaterali si segnala, circa una settimana dopo l’iniezione, una modesta eruzione cutanea (detta in gergo “piccolo morbillo”), accompagnata da febbre per una giornata (in genere solo dopo la prima dose). Gli effetti collaterali gravi sono rari: in tre casi ogni 10mila vaccinati compaiono convulsioni legate alla febbre alta. In due-quattro casi ogni 100.000 vaccinati si può verificare piastrinopenia. Lo shock anafilattico compare in un caso ogni milione di vaccinati. Contrariamente a quanto accade con la malattia vera e propria, il virus attenuato usato nella vaccinazione non provoca encefaliti o meningiti. Nel 1998 il ricercatore Andrew Wakefield, con uno studio pubblicato sulla rivista Lancet, suggerì che il vaccino potesse aumentare il rischio di autismo. Successivamente la notizia è stata totalmente smentita, anche dall’autore stesso, e Wakefiled è stato radiato dall’Ordine dei medici.
Parotite
È un’infezione provocata da un virus che si trasmette attraverso le gocce di saliva e gli starnuti. Nel gergo comune è definita anche con il termine “orecchioni” per via del gonfiore delle ghiandole parotidee, poste sotto l’orecchio. In alcuni casi possono presentarsi complicanze gravi: meningite asettica (che non lascia strascichi), pancreatite acuta, orchite (nel maschio adulto) e infiammazione delle ovaie (nelle donne). In rari casi può indurre sordità ed encefalite. Quasi mai è mortale.
Il vaccino è costituito dal virus vivo attenuato ed è combinato con il vaccino del morbillo e della rosolia. La sua efficacia supera il 95%. Modesti gli effetti collaterali: quando compaiono, si limitano a reazioni locali e febbre non elevata. In rarissimi casi possono manifestarsi convulsioni da febbre alta e trombocitopenia. Lo shock anafilattico colpisce un vaccinato ogni milione, mentre non si segnalano casi di encefalite.
Pertosse
È provocata da un batterio e si trasmette per via aerea. È molto contagiosa. Si manifesta prima con raucedine, raffreddore e tosse notturna. Poi la tosse diventa ostinata e ostacola la respirazione e può comparire vomito. In alcuni casi è necessario il ricovero. Guarisce nell’arco di due mesi circa. Raramente nel bambino possono presentarsi complicanze polmonari ed encefalopatia. La mortalità è di un caso su 1000 e quasi sempre si verifica sotto l’anno di età.
La vaccinazione introdotta negli anni ’40 conteneva il batterio intero, dagli anni ’90 è disponibile un vaccino acellulare, che ne contiene solo alcuni porzioni. Viene combinata con quella contro difterite e tetano (trivalente), oppure nell’esavalente. Ha un’efficacia dell’85% circa, che si riduce col tempo, per questo sono necessari alcuni richiami. Anche quando la copertura non è totale, la pertosse nei vaccinati si presenta in forma più lieve. Se compaiono reazioni, queste sono lievi (febbre e arrossamento locale) e scompaiono nel giro di poche ore. In un caso ogni 10mila si manifestano convulsioni febbrili, in un caso su un milione shock anafilattico. In passato da alcuni questa vaccinazione è stata messa in relazione con la Sids (la cosiddetta morte in culla) e l’insorgenza di epilessia. Ma, oltre al fatto che la relazione non è mai stata dimostrata scientificamente, la teoria faceva comunque riferimento al vecchio vaccino con batterio intero.
Pneumococco
Il “pneumococco” o Streprococcus pneumoniae non è un unico batterio, ma una famiglia di circa 90 batteri che risiedono abitualmente nelle vie aeree senza per questo dar luogo a malattie. Tuttavia in qualche caso possono dare origine a otiti, polmoniti, setticemie e meningiti.
Dal 2001 è disponibile un vaccino che copre sette sierotipi, ovvero fra il 60 e il 90% di quelli che provocano malattie gravi (4, 6B, 9V, 14, 18C, 19F, 23F e 6B). Il Ministero della Salute ha inizialmente raccomandato la vaccinazione solo per bambini di età inferiore ai cinque anni a rischio di contrarre infezioni gravi. Poi l’indicazione è stata estesa a coloro che frequentano l’asilo nido o la scuola materna, ma non in tutte le Regioni è offerta gratuitamente. Il vaccino in qualche caso provoca effetti collaterali di modesta entità (gonfiore nel punto di iniezione).
Polio
La poliomielite è una patologia causata da tre distinti ceppi virali. Il virus invade il sistema nervoso e provoca paralisi (in un caso su 200 è irreversibile). Tra coloro che vengono colpiti da paralisi, il 5-10% muore per blocco della muscolatura respiratoria. Prima dell’introduzione della vaccinazione in Europa si verificavano migliaia di casi, oggi nel Vecchio Continente la malattia è debellata, mentre resta endemica in alcuni Paesi, tra cui India, Nigeria e Pakistan.
Laddove, come in Italia, la malattia non c’è più, i bambini vengono vaccinati con la forma più blanda di vaccino, che contiene il virus inattivato (il cosiddetto vaccino Salk). Nelle zone a rischio, invece, si usa ancora il vaccino con virus attenuato (Sabin). L’immunità dura tutta la vita. Con il Salk le reazioni gravi sono rarissime: in un caso ogni 10mila vi possono essere convulsioni legate alla comparsa di febbre alta che in genere non lasciano conseguenze. In meno di un caso ogni milione si può presentare shock anafilattico.
Rosolia
È provocata da un virus che si trasmette per via aerea. Provoca febbre modesta, rigonfiamento delle ghiandole del collo e lieve eruzione cutanea generalizzata. Talora possono presentarsi dolori articolari, trombocitopenia e, più raramente, encefalite. La malattia è molto grave se contratta in gravidanza perché può indurre nel feto sordità, cecità, ritardo mentale e malformazioni congenite del cuore, del fegato e della milza.
Il vaccino, inizialmente introdotto per le bambine e somministrato al 12esimo anno di età, oggi viene inoculato a partire dal secondo anno di vita a entrambi i sessi insieme a quello per il morbillo e la parotite. L’efficacia sfiora il 100% e l’immunità è permanente. Nell’80% dei casi non si verificano effetti collaterali. Nel restante 20% questi si limitano a rossore locale, oltre a modesta eruzione cutanea e febbre circa una settimana dopo l’iniezione. Rare le convulsioni febbrili e la riduzione delle piastrine. Nelle donne adulte si manifestano dolori articolari in una donna su quattro (molto frequenti anche nelle donne colpite dalla malattia).
Tetano
Il tetano è una malattia infettiva provocata da una tossina prodotta da batteri che si trovano nel terreno e nelle feci degli animali. È letale nel 20-30% dei casi. Anche un taglio banale può essere veicolo di infezione. Si manifesta con violente contrazioni della muscolatura, febbre, sudorazione, ipertensione arteriosa e tachicardia. A volte la contrattura muscolare può colpire i muscoli respiratori, fino a rendere difficile la respirazione.
Il vaccino è costituito dalla tossina inattivata ed è parte della vaccinazione esavalente. L’efficacia sfiora il 100%. Nella metà dei soggetti trattati si manifestano effetti collaterali modesti, tra cui reazioni locali e febbre di breve durata. In due casi ogni 10mila si verificano convulsioni febbrili, in un caso ogni milione si presenta shock anafilattico.
Varicella
È una malattia esantematica provocata dal virus varicella-zoster. Si trasmette per via orale o per contatto con le vescicole di una persona malata. Soprattutto nei neonati e negli adulti con deficit immunitario può, in rari casi, provocare polmoniti e danni cerebrali dovuti a encefalite, oltre a trombocitopenia.
Il vaccino, efficace al 95%, è disponibile dal 1995. È costituito da virus vivi attenuati ed è disponibile da solo o combinato nella vaccinazione quadrivalente (insieme a antimorbillo, antiparotite e antirosolia). In genere è un vaccino ben tollerato che, al più, può dare un po’ di febbre e reazioni locali nel punto di iniezione e, molto raramente, convulsioni febbrili.
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