Il merito è delle antocianine, le particelle che conferiscono ai frutti il loro tipico colore blu. Questi micronutrienti migliorano le funzioni delle cellule endoteliali che si occupano anche di regolare la pressione. Nello studio effettuato dal dipartimento di Nutrizione del King’s College di Londra, i risultati erano visibili già dopo due settimane.
I mirtilli sono blu perché contengono le antocianine, una serie di pigmenti appartenenti alla famiglia dei flavonoidi che colorano frutta e verdura con tinte che vanno dal viola al rosso. Ma queste particelle non servono solo a rendere gli ortaggi più belli. Si tratta in realtà di micronutrienti studiati da tempo per le loro proprietà e i loro benefici sulla salute del tuo corpo. E secondo un recente studio, sembra che quelle contenute nei mirtilli favoriscano un abbassamento della pressione con un’efficacia pari a quella dei farmaci normalmente utilizzati.
Il team di ricerca del King’s College di Londra ha preso in esame 40 persone adulte per circa un mese. A metà di loro è stato fatto bere una spremuta contenente circa 200 grammi di succo di mirtilli, mentre alla seconda metà è arrivata una diversa bevanda contenente lo stesso livello di fibre, vitamine e sali minerali della prima. Durante l’esperimento, ai partecipanti sono stati prelevati periodicamente sangue e urine e sono stati sottoposti a frequenti controlli della pressione e della dilatazione dei vasi sanguigni principali, considerata una spia di rischio cardiovascolare.
Se una persona mangiasse 200 grammi di mirtilli al giorni per tutta la vita, potrebbe ridurre del 20% il rischio cardiovascolare
Gli effetti dei mirtilli sull’organismo erano visibili già dopo solo due settimane dall’inizio della ricerca. Ma soprattutto, allo scadere del mese, la pressione sanguigna risultava ridotta in misura pari a quanto avviene attraverso la somministrazione dei farmaci appositi. Le antocianine hanno anche portato miglioramenti nella funzione delle cellule endoteliali, cioè quelle che agiscono da barriera fra il sangue e il resto del corpo, controllano la coagulazione e aiutano a regolare la pressione. La metà dei partecipanti che hanno invece usufruito della seconda bevanda, non hanno ottenuto gli stessi benefici.
“Se le conseguenze attestate in un solo mese potessero essere prolungate per l’intera vita di una persona – ha commentato la dottoressa Ana Rodriguez-Mateos, nutrizionista e prima autrice dello studio – allora si potrebbe concludere che mangiare mirtilli riduca del 20% il rischio di soffrire di problemi cardiovascolari”.
I mirtilli sono un frutto primaverile o estivo, ma potresti sempre spremerli e congelarne il succo, in modo da avere sempre la tua dose di benessere anche durante i mesi invernali.
Fonte| “Circulating anthocyanin metabolites mediate vascular benefits of blueberries: insights from randomized controlled trials, metabolomics, and nutrigenomics” pubblicato su The Journal of Gerontology Series A il 16 febbraio 2019