Intramoenia: Bene secondo Barbara Mangiacavalli, presidente FNOPI, intervenuta alla conferenza stampa al Senato di presentazione, il Ddl “che ci auguriamo abbia un iter veloce in Parlamento, anche perché si sana finalmente un’incomprensibile diversità di trattamento tra personale medico e le altre professioni sanitarie”
“Il Disegno di Legge sull’intramoenia delle professioni sanitarie presentato al Senato dal Presidente della Commissione Igiene e Sanità Pierpaolo Sileri – che ringraziamo per la sensibilità e per l’impegno in un aspetto così importante per i professionisti e per i cittadini – rappresenta non solo un atto di riconoscimento della multi-professionalità di chi cura e assiste i pazienti, ma anche una soluzione a una anomalia che attualmente presentavano certi aspetti dell’assistenza”.
Bene quindi, secondo Barbara Mangiacavalli, presidente della Federazione nazionale degli ordini delle professioni infermieristiche (FNOPI) intervenuta alla conferenza stampa al Senato di presentazione, il Ddl “che ci auguriamo – afferma – abbia un iter veloce in Parlamento, anche perché si sana finalmente un’incomprensibile diversità di trattamento tra personale medico e le altre professioni sanitarie”.
Secondo Mangiacavalli ci sono però alcuni presupposti da tenere saldamente fermi e da inserire nel Ddl. Il primo è che l’attività libero-professionale intramuraria deve configurarsi come vera opportunità per il cittadino di esercitare il diritto alla libera scelta e non come strumento per sopperire alle carenze di organici e di assistenza che devono essere sempre assicurati dal Servizio Sanitario Nazionale: l’intramoenia non può e non deve rappresentare una partita di scambio per far fronte a politiche pubbliche depressive in materia di personale, come purtroppo è già accaduto.
Così come per quanto scritto nella legge che riguarda la dirigenza del Ssn, l’intramoenia non deve andare a detrimento dell’attività istituzionale. Questo concretamente vuol dire considerarla un’opportunità attivabile laddove le Regioni e le Aziende Sanitarie siano in grado di garantire i Livelli essenziali di assistenza (Lea) e gli organici necessari ad erogarli. Per questo c’è bisogno di meccanismi di monitoraggio e verifica con il coinvolgimento anche delle Organizzazioni di cittadini e pazienti. Va garantita trasparenza, legalità, massima attenzione ad eventuali conflitti d’interesse e il rispetto delle norme deontologiche del nuovo Codice: l’Ordine sarà presidio fondamentale a garanzia dei diritti dei cittadini.
E le risorse che il Ssn incasserà grazie all’esercizio dell’attività intramuraria degli infermieri – perché quota parte spetta alle aziende di cui il professionista fa parte – dovranno essere finalizzate al rafforzamento dell’offerta pubblica, quindi il canale istituzionale, attraverso investimenti in politiche assunzionali.
“Sono paletti indispensabili – continua Mangiacavalli – perché un diritto prima di tutto dei cittadini e poi dei professionisti che li assistono sia trasparente e produttivo”.
“Abbiamo già pronti i nostri emendamenti al testo – conclude la presidente FNOPI – che presenteremo in audizione al Senato durante l’iter che da oggi partirà. Vogliamo offrire il nostro contributo per giungere ad un testo che sia il più “giusto” possibile per i diritti dei cittadini, per il Ssn e per i professioni che vi lavorano”.
“Il Ddl – ha spiegato Sileri – non è una scorciatoIa per sopperire alle carenze dei professioniti, né nessuno può pensare che sia un surrogate delle prestazioni libero-professionali. Il personale sanitario è il cardine del sistema e fin dalla mia nomina al Senato, da medico, ho pensato a questa soluzione come a un atto di giustizia ed equiotà tra professioni. Anzi, sono convinto che il provvedimento debba avere un iter rapido e mi adopererò per chiederne la sede deliberante”.
“Dare la possibilita’ agli infermieri pubblici dipendenti di esercitare attivita’ intramoenia avrebbe, come primo importantissimo effetti- spiega Antonio De Palma, presidente del sindacato degli infermieri Nursing Up – la riduzione delle liste d’attesa per il cittadino, come gia’ accade con l’intramoenia dei medici. Ma soprattutto consentirebbe di beneficiare di un ampio alveo di prestazioni professionali erogate da professionisti competenti e certificati nella loro qualita’ di pubblici dipendenti. L’attivita’ intramoenia per gli infermieri significa, inoltre, ridurre i ricoveri impropri che incidono negativamente sulla spesa del Ssn, ma significa anche lotta all’abusivismo ed apertura di nuovi canali di contribuzione, cioe’ nuove risorse per le casse dello Stato”.
Fnopi