Due concorsi per riportare in Sicilia circa 1600 professionisti, tra infermieri e operatori socio sanitari. E’ la manovra di mobilità, regionale e interregionale programmata dal Governo Musumeci e messa in atto dalle Asp di Palermo e Catania, rispettivamente per i Bacini occidentale e orientale della Sicilia, che proprio ieri hanno emanato le delibere avviando così le procedure.
“È – commenta il presidente della Regione Siciliana, Nello Musumeci – un’importante operazione di richiamo dalla quale auspichiamo possa innescarsi un vero controesodo dei cervelli e delle braccia..”
Coordinamento OPI Sicilia incontra i funzionari dell’assessorato della Salute e Ribatte.
I rappresentanti regionali della professione infermieristica hanno incontrato e dibattuto con i funzionari della Regione Sicilia al fine di definire le istanze da tempo perorate dagli infermieri per garantire qualità e sicurezza delle cure. La priorità assoluta riguarda l’adeguamento delle dotazioni organiche al reale bisogno assistenziale che scaturisce dal mutato contesto epidemiologico e dall’accresciuta complessità dell’assistenza stessa. E’ indispensabile che i vertici istituzionali emanino le nuove line guida e i relativi coefficienti per l’attribuzione delle dotazioni organiche tenendo conto delle criticità rappresentate dal coordinamento a tutela della salute dei cittadini.
“La nostra mission istituzionale, di ente sussidiario dello stato, ci impone di vigilare affinché gli atti aziendali e le nuove dotazioni organiche delle Aziende Sanitarie siciliane garantiscano i LEA attribuendo un rapporto adeguato infermiere paziente in tutte le Unità Operativa”, affermano i rappresentanti degli Infermieri.
Si ritiene fondamentale abolire l’obsoleta definizione di bassa intensità assistenziale in quanto il personale infermieristico delle degenze così definite sopporta un immane carico di lavoro che impone, loro malgrado, di fare delle scelte di priorità assistenziale incrementando le cure mancate e favorendo l’escalation del rischio clinico. In merito agli organici delle strutture private accreditate, addirittura, numericamente inferiori a quelli del pubblico, è stato chiesto di abrogare la legge 39/88 in quanto obsoleta nella forma e nella sostanza.
NurseNews.Eu