Un nuovo contratto é stato firmato e questa volta è toccato alla dirigenza medica e sanitaria. Dieci anni di attesa, tanti i risultati e diverso il trattamento riservato ad una parte di personale sanitario che a quanto pare “piace” di più.
L’ennesimo sputo a quel 70% di personale (nel comparto) che ogni giorno permette al SSN di sopravvivere.
Difficile non prevedere che sarebbe accaduto, per questo FIALS ha fortemente voluto la clausola inserita nel CCNL del personale del comparto sanità – Dichiarazione congiunta n. 5 .
FIALS chiederà l’immediata ripresa delle trattative per il comparto sanità per un accordo integrativo.
Così Giuseppe Carbone, Segretario Generale della FIALS, subito dopo la sigla della pre-intesa dell’Area Sanità per il triennio 2016-2018.
Carbone ricorda come la FIALS, nella nottata del 21 maggio 2018 che portò la firma conclusiva del contratto per il personale del comparto sanità, pretese ed ottenne la definizione della dichiarazione congiunta n° 5 che testualmente riporta: “ Le parti si danno reciprocamente atto che le conclusioni contrattuali raggiunte realizzano un delicato equilibrio fra gli interessi delle parti, in funzione delle disponibilità economiche complessivamente stanziate anche in funzione della necessità di determinare un equilibrio nell’insieme delle conclusioni contrattuali del settore pubblico. Per questo motivo si conviene che qualora i contenuti del Contratto dell’area della Dirigenza Medica e Sanitaria fossero incoerenti con quanto sopra affermato e determinassero significativi scostamenti negli istituti contrattuali comuni e affini, ivi compresi gli effetti di ricaduta sul personale del comparto dell’attività libero professionale intra-moenia, esse si incontreranno per armonizzarle con quelle del presente contratto ”.
Per effetto di tale dichiarazione, dichiara Carbone, la FIALS invierà una nota al Presidente del Comitato di Settore Regioni-Sanità e al Presidente dell’ARAN chiedendo una riapertura del contratto stipulato per il personale del comparto sanità, triennio 2016-2018 per ottenere:
il pari esonero al compimento dei 62 anni dal lavoro notturno;
l’aumento dell’indennità notturna nella stessa percentuale per chi opera in Pronto Soccorso;
il superamento del modello di rinnovo dell’incarico organizzativo o professionale con il blocco di due mandati per un massimo di 10 anni sostituito dalla stessa modalità della dirigenza cioè la conferma se con valutazione positiva senza limiti temporali;
certezza negli incarichi professionali…senza se e senza ma….
Ci duole, prosegue Carbone, che non sia stato riconosciuta ai dirigenti delle professioni sanitarie lo stesso trattamento economico e normativo ( in primis l’indennità di esclusività) degli altri dirigenti sanitari perpetuando nei loro confronti, per la terza volta, la violazione delle norme contenute nel dlgs 502/92 che regolano la dirigenza sanitaria essendo questi parte a pieno diritto di questa area dirigenziale….anche per questa ingiustizia ci “sarà un giudice a Berlino” e la FIALS è disposta a sostenerla questa battaglia legale visto che giustizia non è stata resa dalla contrattazione.
E’ evidente che in quasi tutti i soggetti della contrattazione sia di parte sindacale che di parte pubblica aleggia ancora un preconcetto nei confronti di questi dirigenti che invece in tante realtà aziendali sono l’ossatura del management aziendale anzi quelli che governano il maggior numero di processi organizzativi e di personale.
Il Segretario Generale della FIALS afferma di essere in attesa di verificare le due relazioni che l’ARAN invierà alla Corte dei Conti sui costi contrattuali, convinto, anche, che con l’ipotesi siglata per l’Area della Dirigenza Medica e Sanitaria, sia stato superato il vincolo contrattuale economico del 3,48% imposto, invece, al personale del comparto sanità.
Se così fosse, conclude Carbone, la FIALS chiederà l’apertura del contratto del personale del comparto sanità anche per la parte economica del triennio 2016-2018.
Fials