Segnalazione danno di immagine e onorabilità professione infermiere.
Del 07/08/2019, protocollo US229. 19
Spett. O.P.I. Roma
in persona della Presidente p.t. Presidente p.t.
Viale Giulio Cesare, 78
00192 Roma 00192 Roma
roma@pec.ordine.opi.it
Questa Associazione, considerata la sensibilità e l’impegno che l’ordine professionale in epigrafe
profonde per difendere e correggere l’immagine e l’onorabilità della professione infermieristica,
segnala, per ogni azione di tutela che certamente Ella attuerà, che nella serie televisiva “Don Matteo
9”, è andata in onda su Rai 1, in data odierna e alle ore 13:00 circa, la puntata intitolata “Il coraggio di
una figlia- Una vita sul filo”, lapalissianamente ledeva il decoro e l’immagine professionale
dell’infermiere.
Nella puntata in questione, un attore che impersonava un infermiere attento alla somministrazione di
una terapia, veniva redarguito dal primario perché non aveva ancora ritirato tutti i vassoi del vitto.
Atteso che per questa Associazione non è compito dell’infermiere ritirare i vassoi del vitto e che,
benché si tratti di fiction, l’immagine dell’infermiere che la cinematografia proietta nel pubblico e
quindi nella collettività è comunque educativa e che pertanto vada tutelata (anche perché nella realtà
gli utenti poi pretendono simili prestazioni apprendendole dalla filmografia), consentire che tali
degradazioni professionali possano essere tollerate sine die, significa lasciare nell’oblio l’immagine e il
decoro professionale e fomentare critiche, certamente ingiuste, sulla funzione ordinistica.
Pur ritenendo che la puntata in questione sia scriminata dalla realtà in quanto è normale vedere
infermieri non solo ritirare i vassoi del vitto ma anche lavarli ed asciugarli, come da ultima denuncia
proveniente da un ospedale pubblico romano e sia anche normale e tollerato da questo ordine
professionale che si rediga un piano di lavoro che stabilisce un orario entro cui gli infermieri devono
lavare le padelle e i pappagalli (tuttora in vigore all’Az. Policlinico Umberto I, dove la S.V. Ill.ma
Presidente è stata dirigente infermieristica), appare quantomeno kafkiano attenzionarci sulla televisione
disinteressandoci della realtà.
E’ indubbio che il risarcimento di 60.000 euro riconosciuto ad un infermiere romano, non sia stato
frutto della tutela legale dell’OPI di Roma, però ciò non toglie che sarebbe proficuo cambiare la realtà
anziché le trame dei film, così che anche gli attori e i registi e gli sceneggiatori, frequentando gli
ospedali e le case di cura, possano accorgersi che l’infermiere non ritira i vassoi.
Infatti si spera che la produzione di Don Matteo non si giustifichi replicando di averlo visto fare nella
realtà e di averlo, quindi, riprodotto nella puntata.
Tutto ciò considerato, questa Associazione attende con ansia Vs. riscontri che dimostrino
l’apprezzamento per il decoro e l’onore infermieristico.
Distinti saluti.
Presidente ADI
Mauro Di Fresco
ADI
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