Un medico dell’Ulss 5, dopo avere pubblicato un lungo video dove spiega a suo dire che, nel caso di un trasporto d’urgenza, sarebbe stata messa in pericolo la sicurezza di un paziente, non garantendogli, secondo questa sua impostazione, quell’assistenza medica della quale avrebbe necessitato, nel trasferimento da un ospedale periferico dell’Ulss 5 a quello del capoluogo.
Un video, affidato ai social. “Non mi conviene – ha detto l’anestesista , nell’annunciare le proprie dimissioni a partire da ottobre – tanto esposto a disservizi”, ha detto, chiaramente. Tutto comincia, secondo questa ricostruzione dei fatti, quando si rende necessario trasferire un paziente da un ospedale periferico a quello di Rovigo. A giudizio di Barbara Balanzoni, di Crevalcore, specialista di Anestesia e Rianimazione, è necessaria la presenza, durante il trasporto, del medico del 118. Quest’ultimo non è dello stesso parere. La PROCEDURA prevede, a quanto pare, che sia il parere del secondo medico a fare testo, in circostanze di questo tipo, ma Balanzoni, ritenendo di fare l’interesse del paziente, decide comunque di ufficializzare il proprio dissenso, tramite Pec. A suo avviso, in sostanza, quel paziente è stato messo a rischio con un trasporto privo di quella assistenza medica della quale avrebbe necessitato.
Balanzoni, poi, segnala – dopo avere comunque portato la vicenda all’attenzione della direzione competente – la circostanza tramite il proprio profilo FACEBOOK, che usa anche per trattare questioni professionali. Ne nasce una discussione social con un medico del 118. L’azienda Ulss 5, sempre secondo questa ricostruzione, non gradisce e la sua reazione non è quella che la professionista si attendeva. Da qui la decisione di andare a lavorare altrove, a partire dal 1° ottobre.
Da parte sua, l’azienda sanitaria ha ritenuto di chiarire alcuni punti, con una nota. “L’Azienda Ulss 5 – si legge – intende innanzitutto prendere le distanze dalle diatribe sorte tra dipendenti, emerse attraverso scambio di messaggi via social, intercorsi tra la medesima dirigente e altri colleghi e che risultano quanto meno offensive e irrispettose anche nei confronti dell’Azienda sanitaria. Per questo aspetto l’Azienda sta valutando la rilevanza disciplinare di questi comportamenti che sono contrari ai principi previsti dal Codice di Comportamento Aziendale, accettato all’atto della sottoscrizione del contratto libero – professionale anche dalla dott.ssa Balanzoni. Relativamente alla vicenda di cui ci si occupa, l’Azienda evidenzia che segue i protocolli operativi di cui si è dotata e si riserva, comunque, di adottare i provvedimenti che riterrà necessari per la propria tutela anche in sede civile e/o penale”.