I 102 presidenti degli Ordini provinciali e interprovinciali, riuniti nel Consiglio nazionale della
Federazione degli Ordini delle professioni infermieristiche (FNOPI) a Roma il 12 ottobre
2019, prendono atto dello stato di tensione interprofessionale che si è venuto a creare nelle
ultime settimane/giorni, il quale anziché far avanzare il SSN e i diritti dei pazienti, corre il
serio rischio di attuare una regressione culturale dei rapporti tra professioni e delle politiche
sanitarie pubbliche.
I presidenti degli Ordini degli infermieri riaffermano con forza, in premessa, la loro volontà
di ispirarsi a un agire etico: progettare ed erogare servizi sanitari basati sui principi di
equità, integrità, giustizia e rispetto dei generi e dei diritti umani. E per farlo riaffermano la
necessità di scegliere modelli organizzativi multiprofessionali più adeguati a rispondere al
cambiamento epidemiologico e demografico inevitabile in atto, tenendo in
considerazione oltre all’acuzie, gli obiettivi di cura dei pazienti con cronicità, che non sono
solo anziani, ma anche spesso donne e bambini fin dalla nascita.
L’obiettivo di tutte le professioni sanitarie deve essere dare ai cittadini ciò di cui hanno
veramente bisogno, disegnando i nuovi modelli basati su ciò che deve necessariamente
venire anche dopo la diagnosi e la terapia: l’assistenza continua e la continuità tra ospedale
e territorio, fino al domicilio del paziente. E il presupposto di tutto è e deve essere che i
processi vanno costruiti insieme mettendo a disposizione il proprio sapere, quello di ogni
disciplina.
In questo senso mettere in dubbio modelli ormai internazionalmente riconosciuti nel mondo
e anche dai nostri maggiori partner europei utilizzando e confondendo definizioni come
task shifting, che riguardano tutte le professioni, crea confusione e destabilizzazione nel
prezioso rapporto con i cittadini e con gli assistiti che tutte le professioni devono avere
secondo le proprie caratteristiche.
L’obiettivo della professione infermieristica non è altro che quello di
rendere coerente l’esercizio professionale con le competenze acquisite costantemente nel
corso degli anni, grazie ad uno specifico percorso di studi molto rigoroso e robusto, e in
continua evoluzione.
Non c’è alcun esproprio di professionalità o invasione di competenze altrui, atti questi che
non devono essere nel pensiero di nessuno: nessun professionista vuole fare il lavoro di
altri, nessun professionista che ha scelto una disciplina intende confonderla con quelle di
a alla coerenza tra esercizio professionale e competenze acquisite non vogliamo e non
possiamo rinunciare, perché non vogliamo tradire in nessun modo il nostro Patto con il
cittadino.
Non sostenere questo percorso vuol dire SPRECARE risorse e competenze, negare lo
sviluppo, l’innovazione e il cambiamento di cui ha bisogno il nostro SSN al fine di allinearlo
e metterlo in grado di rispondere di più e meglio alle nuove sfide, ai nuovi bisogni delle
comunità. Vuol dire anche negare lo sviluppo che da oltre 25 anni ha caratterizzato nel
settore dell’assistenza la professione infermieristica: dalle lauree ai master di primo e
secondo livello, dai dottorati di ricerca alla docenza universitaria, dalla dirigenza alla
responsabilità assistenziale dei pazienti, a partire dai servizi di emergenza-urgenza fino
all’assistenza domiciliare e terminale.
Il Consiglio nazionale FNOPI, in rappresentanza dei suoi oltre 450mila iscritti, dei quali
270mila dipendenti del Ssn e oltre 115mila tra liberi professionisti e dipendenti di strutture
assistenziali private, lancia un preciso messaggio: o si cambia, con coraggio e
responsabilità, o si danneggia inesorabilmente il Servizio sanitario nazionale e non si va
incontro ai reali bisogni dei cittadini.
In questo senso il Consiglio nazionale FNOPI chiede ufficialmente ai ministri
competenti, quello della Salute in prima battuta e alle Regioni, che si affronti in tempi brevi
questo tema in modo strutturato, attingendo alle evidenze e sottraendolo alla
strumentalizzazione politica. Danno inoltre mandato alla presidenza della Federazione di
rappresentarli ai tavoli di analisi e discussione, multi-istituzionali e anche multi-
professionali, per giungere a un’organizzazione condivisa e reale dei servizi e
dell’assistenza che non sia la facciata di un palazzo vuoto di contenuti innovativi e
solo pieno di vecchi ricordi di un’attività ormai lontana dai bisogni reali, ma la base per
costruzione di un nuovo e più efficiente modello di Servizio sanitario nazionale.
Il Consiglio nazionale FNOPI ribadisce con forza e intende portare avanti con ogni mezzo il
DIRITTO AL FUTURO della professione infermieristica, il DIRITTO AL FUTURO di
un’assistenza accessibile, equa, sicura, universale e solidale, senza accettare più prese di
posizione, deroghe o tempi di attesa con l’unico effetto di rimanere ancorati a un
immobilismo pericoloso per l’assistenza e i diritti dei cittadini. Proprio per questo i 450.000
infermieri del Nostro Paese considereranno come specifici banchi di prova delle Istituzioni e
della politica il Nuovo Patto per la Salute, la prossima Legge di Bilancio, nonché tutte
le mozioni-provvedimenti legislativi e gli Accordi-Intese tra Stato e Regioni in corso di
esame in parlamento e in Conferenza Stato Regioni. Solo questo darà la vera misura della
volontà di tutelare il nostro Servizio Sanitario Pubblico e di sostenere i diritti dei pazienti.
Solo questo darà la misura della capacità di Governo e di attenzione al tema dell’effettività
dei diritti dei pazienti.
Il Consiglio Nazionale della Federazione delle Professioni infermieristiche
Link