Marina Militare, controllo acque di bordo destinate all’uso umano, Comellini (Sindacato dei Militari): accordo con Istituto Superiore di Sanità è un importante passo in avanti nella tutela del personale militare che dobbiamo al coraggio del maresciallo infermiere Emiliano Boi
L’accordo firmato lo scorso 11 ottobre dall’ammiraglio Donato Marzano, comandante del Comando in capo della squadra navale della Marina Militare e il prof. Silvio Busaferro, Presidente dell’Istituto Superiore di Sanità, che impegna per i prossimi tre anni l’Istituto a controllare la conformità all’uso umano delle acque utilizzate nelle basi e a bordo delle unità navali della Marina Militare è un grande passo in avanti per la tutela della salute di tutti i marinai e il merito di questo importante primo traguardo va senza dubbio riconosciuto al capo di prima classe infermiere dottore Emiliano Boi.
Per quanto mi risulta quest’accordo rappresenta la prima concreta e rilevante azione che il vertice della Marina Militare ha compiuto da quando nel 2011 Emiliano Boi, all’epoca imbarcato come infermiere a bordo del cacciatorpediniere lanciamissili Caio Duilio, iniziò a sollecitare i suoi superiori e il vertice della forza armata sull’urgente necessità di dare la corretta attuazione al decreto legislativo 31/2001 ed effettuare i previsti e rigorosi controlli sulle acque destinate all’uso umano a bordo delle navi della forza armata al fine di tutelare la salute degli equipaggi.
Alla luce di questo importante accordo non posso non ricordare che la Marina Militare che oggi si sta finalmente impegnando concretamente per la tutela della salute dei suoi uomini e donne è la stessa forza armata che nel 2016 ha voluto, senza alcun successo, mandare Boi davanti al Tribunale Militare e, invero, è anche la stessa che si è premurata di querelarmi accusandomi di averla diffamata e di aver commesso il reato di “procurato allarme” per il solo fatto di aver invitato i membri degli equipaggi delle sue navi, in particolare a quello della Zeffiro, a pretendere la corretta e puntuale applicazione delle norme poste a salvaguardia della salute della sicurezza sui luoghi di lavoro.
Boi e stato assolto prima dal Tribunale militare di Verona e poi dalla Corte Militare di Appello mentre, per quanto mi riguarda, lo scorso 24 luglio il Sostituto procuratore di Roma titolare delle indagini ha formulato la richiesta di archiviazione del procedimento penale a mio carico.
Senza la battaglia del dottor Boi forse non ci sarebbe mai stato nessun accordo tra il Comando in Capo della Squadra Navale (CINCNAV) e l’Istituto Superiore di Sanità (ISS) e per questo motivo colgo l’occasione per ringraziarlo pubblicamente perché con il suo coraggio e la sua determinazione ha reso possibile l’effettiva tutela della salute dei marinai che, almeno per quanto riguarda l’acqua destinata all’uso umano, adesso sarà assicurata in modo concreto dal prestigioso Istituto del Ministero della Salute.
Colgo l’occasione per ringraziare anche l’ammiraglio Donato Marzano e comunque il vertice della Marina Militare che evidentemente ha compreso le ragioni e l’importanza della battaglia di civiltà e legalità che dal 2011, insieme a Boi, prima come Segretario del Partito per la tutela dei diritti dei militari e poi come Segretario Generale del Sindacato dei Militari, ho combattuto e combatto ancora affinché a tutti i marinai sia garantita la dovuta tutela della salute e la sicurezza nei luoghi di lavoro.
Il compito della nostra organizzazione sindacale è quello di servire gli interessi del lavoratore nel rispetto della legge. Per questa ragione avvieremo tutte le più opportune e consentite azioni per assicurare ai nostri iscritti e comunque a tutti i militari i più rigorosi controlli da parte dell’Istituto Superiore di Sanità.
Redazione NurseNews eu
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