La contestazione del sindacato fials e degli infermieri all’ordine di servizio che demansiona gli infermieri, emesso dall’ASL 1 di Napoli presidio dei Pellegrini nella persona del direttore sanitario dott. M. Corvino, risulta di fondamentale importanza soprattutto per i pazienti, che dovrebbero sempre pretendere, e di conseguenza ottenere, un’ assistenza di alta qualità dove l’infermiere non sia “obbligato”, anche solo di fatto, a districarsi tra tutti i bisogni del paziente che richiedono lo svolgimento di attività fortemente incompatibili tra loro,come la somministrazione dei farmaci nel corpo umano,la valutazione dello stato di salute dell’assistito e contestualmente, a causa delle carenze croniche organizzative fini al risparmio,la pretesa dell’esecuzione delle mansioni igienico/domestico/alberghiere, di unica competenza dell’Operatore socio sanitario,come il cambio dei pannoloni.
La legislazione Italiana in materia sanitaria non a caso ha creato diverse figure, chi pensa alla somministrazione dei farmaci e chi pensa al pannolone; non è possibile pretendere tutte e due le cose dal medesimo professionista, e a discapito della sicurezza dei cittadini, (vedi rischio clinico_biologico Ica) attraverso ordini di servizio illegali ed impropri, lesivi della dignità e della incolumità dei cittadini e del professionista.
Ricordiamo al direttore Sanitario che pazienti e infermieri devono essere trattati con la stessa dignità e sicurezza. Un sistema sanitario importante come quello Italiano dovrebbe prendere in considerazione l’alto rischio scaturente da decisioni gestionali arbitrarie che non apportano nessun benefecio né alla collettività né ai professionisti sanitari.
A proposito, inoltre, sottolineamo che Il fenomeno del demansionamento è, secondo la giurisprudenza (permultis: S.C., SS.UU., 11 novembre 2008 n. 26972), la violazione peggiore, la cattiveria più grande che il datore possa fare al proprio dipendente e, per questo, va sanzionata con tutti i mezzi consentiti dall’ordinamento.
“Il lavoratore deve essere adibito alle mansioni per le quali è stato assunto o a quelle corrispondenti all’inquadramento superiore che abbia successivamente acquisito ovvero a mansioni riconducibili allo stesso livello e categoria legale di inquadramento delle ultime effettivamente svolte”;
Possiamo affermare grazie a numerose sentenze della corte di cassazione che si sono già pronunciate sul merito che lo svolgimento di mansioni ausiliarie da parte dell’infermiere , configura un gravissimo inadempimento contrattuale e un profondo danno alla professione di notevole valore.
Il D.M. n. 739 del 14 settembre 1994 così stabilisce: “Regolamento concernente l’individuazione della figura e del relativo profilo professionale dell’infermiere. Art. 1. E’ individuata la figura professionale dell’infermiere con il seguente profilo: l’infermiere è l’operatore sanitario che, in possesso del diploma universitario abilitante e dell’iscrizione all’albo professionale è responsabile dell’assistenza generale infermieristica. 2. L’assistenza infermieristica preventiva, curativa, palliativa e riabilitativa è di natura tecnica, relazionale, educativa. Le principali funzioni sono la prevenzione delle malattie, l’assistenza dei malati e dei disabili di tutte le età e l’educazione sanitaria. 3. L’infermiere: a) partecipa all’identificazione dei bisogni di salute della persona e della collettività; b) identifica i bisogni di assistenza infermieristica della persona e della collettività e formula i relativi obiettivi; c) pianifica, gestisce e valuta l’intervento assistenziale infermieristico; d) garantisce la corretta applicazione delle prescrizioni diagnostico-terapeutiche; e) agisce sia individualmente sia in collaborazione con gli altri operatori sanitari e sociali; f) per l’espletamento delle funzioni SI AVVALE, ove necessario, dell’opera del personale di supporto.
Le figure professionli di supporto, preziosissime per una buona assistenza, non costituiscono peró una presenza opzionale nel nostro Ssn, al contrario devono esserci sempre in numero adeguato in tutti i turni di lavoro, affinché possano svolgere regolarmente le proprie attività contribuendo ad offrire al cittadino un’assistenza sicura e di alta qualità.
Pertanto chiediamo al Direttore Sanitario dott C. Corvino di revocare l’ordine di servizio sotto riportato, illegale, lesivo della dignità dei cittadini e del professionista Infermiere.
Redazione NurseNews.Eu