Infermieri
Aumentano i decessi tra gli operatori sanitari dovuti a leucemie, tumori e altre gravi patologie sviluppate in ambito lavorativo. Nel mirino degli esperti c’è anche la terapia chemioterapica
Ammalarsi per curare gli altri. Milioni di persone che lavorano in cliniche e ospedali sarebbero sistematicamente esposte a sostanze utilizzate come terapie per i pazienti ma che, a lungo andare, potrebbero essere pericolose per gli stessi operatori sanitari che le somministrano ai malati. È quanto emerge dall’European Biosafety Summit in corso a Roma, un evento incentrato sul tema della prevenzione dell’esposizione professionale a farmaci pericolosi, compresi i farmaci citotossici’. Negli studi presentati dagli esperti si evidenzia che ogni anno, in Europa, oltre 12,7 milioni di professionisti della salute, di cui 7,3 milioni di infermieri, sono potenzialmente esposti a farmaci pericolosi cancerogeni, mutageni e teratogeni.
I rischi per le infermiere
Gli studi dimostrano che gli operatori sanitari che maneggiano farmaci citotossici, che vengono utilizzati principalmente come terapia chemioterapica per curare il cancro, hanno una probabilità tre volte maggiore di sviluppare patologie maligne e che, tra la popolazione femminile, le infermiere esposte a farmaci citotossici hanno il doppio delle probabilità di incorrere in un aborto.
Consapevolezza degli operatori
Si stima che nel Vecchio Continente ogni anno l’esposizione professionale a farmaci pericolosi produca migliaia di nuovi casi di leucemia, il che si traduce in un aumento di decessi di operatori sanitari.
Nel corso dell’evento, gli esperti si sono posti l’obiettivo di aumentare la consapevolezza del rischio di esposizione a farmaci pericolosi e della necessità di adottare dispositivi tecnologicamente avanzati, tra cui i sistemi chiusi di trasferimento farmaci, che gli operatori sanitari devono utilizzare in fase di preparazione e somministrazione, al fine di proteggere sé stessi e i pazienti presenti nella struttura sanitaria.
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La proposta
L’attenzione è focalizzata anche sui recenti emendamenti approvati nel giugno 2019 relativi alla direttiva sugli agenti cancerogeni e mutageni, che per la prima volta vede riconosciuto questo problema a livello europeo. L’European Biosafety Network e alcune associazioni professionali in Italia e in Europa chiedono alla Commissione europea di includere nell’appendice della direttiva un elenco di farmaci pericolosi, compresi quelli citotossici. “Operatori sanitari e pazienti devono essere tutelati dalla legislazione – sostengono gli esperti – attraverso migliori dispositivi di sicurezza, tecnologie più innovative, formazione e training per evitare il rischio di danni tossici, genetici e malattie mortali derivanti dall’esposizione al rischio biologico di alcuni farmaci”.
Redazione
Europa today