Ospedali senza coperte, con l’enzuola di carta leggerissima e il copriletto è quello estivo. Succede a Roma, negli ospedali San Giovanni e Sant’Andrea, due giganti della sanità romana.
I due casi arrivano da due testimonianze dirette di due romane ricoverate, la prima nella settimana di Natale al San Giovanni per un intervento allo stomaco, la seconda al Sant’Andrea.
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“Quando sono entrata in ospedale per un intervento programmato – racconta la signora Maria C. 62 anni – non credevo ai miei occhi. Il letto aveva una copertina giallo uovo leggerissima, di quelle che si usano d’estate come copriletto e le lenzuola erano sottilissime e di carta. Più che un ospedale e in un reparto d’ospedale, sembrava di essere in un campeggio mal organizzato. Sono stata ricoverata per 5 giorni e per tutto questo periodo ho battuto i denti dal freddo. Inutile, chiedere alle infermiere, la risposta è sempre stata la stressa: “il nuovo appalto per le lenzuola….”. Peggio ancora in bagno: in 5 giorni non l’ho mai trovata. Così mi sono organizzata: hp dormito con due maglioni sopra la camicia da notte e sempre coi calzini. Per la carta igienica ho chiesto aiuto ai parenti e agli amici che mi sono venuti a trovare”.
Scena più o meno identica al Sant’Andrea. “Hanno ricoverato mia madre l’altra notte – racconta il signor Giulio – e gli infermieri alle 23,30 mi hanno detto chiaramente che se volevo cuscino e coperta dovevo organizzarmi. Ho chiesto aiuto ad una persona e dopo un’ora mia madre aveva quello che ritengo sia una dotazione minima per un ospedale. Per fortuna che i riscaldamenti funzionavano altrimenti sarei andato dai carabinieri”.
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