“Nei nostri ospedali manca tutto. Siamo in emergenza. Gli operatori sanitari devono essere protetti”. È questo l’appello dei medici siciliani, davanti all’aumento di casi di contagio e sospetto contagio da coronavirus anche fra il personale che lavora all’interno delle strutture siciliane. A riportare la nota inviata da Cimo Sicilia – Sindacato dei Medici all’Assessorato Regionale alla Salute è il sito Sanità in Sicilia.
“La protezione degli operatori sanitari è di fondamentale importanza per continuare a fornire la necessaria assistenza in un momento di drammatica emergenza sanitaria. Si chiede quindi di provvedere con la massima urgenza, anche facendo ricorso all’intervento della Protezione civile nazionale, con particolare riguardo e massima urgenza per le Medicine e Chirurgie di accettazione e d’urgenza, di Malattie Infettive, di Anestesia e Rianimazione”, scrive Cimo Sicilia. Nel frattempo, la Protezione civile regionale avrebbe già ordinato 15mila mascherine per i sanitari e, in programma, avrebbe altri ordini.
La preoccupazione per i medici e per il personale sanitario è condivisa e sottolineata anche da una nota intersindacale firmata da Fials, Cgil, Cisl, Uil, Nursing Up, Nursind: “Per molti di noi si tratta di una situazione mai sperimentata prima”.
“Siamo tutti professionisti – afferma Mario Di Salvo della Fials – abbiamo studiato e ci siamo formati dentro ad un sistema che, un tempo, era considerato tra i migliori del mondo. Pertanto, pur tra mille difficoltà, dobbiamo fare fronte comune e sconfiggere la minaccia che stiamo affrontando. Ciò, tuttavia, non significa che il fronte sindacale, e chi è preposto alla tutela della salute dei lavoratori, debba abdicare alla funzione di pungolo e di denuncia dei malfunzionamenti che rischiano di complicare una situazione già di per sé complicatissima”.