Non sono medici, Non sono infermieri, Ma sono Operatori socio sanitari.
Sono numerosi oltre 200.000 nelle aziende ospedaliere e sono sempre a servizio del paziente.
Nessuno li nomina ma sono presenti in tutte le aziende del servizio sanitario nazionale , nelle cliniche private e si prendono cura dei pazienti.
Con numerose mansioni e in prima linea a contatto stretto col paziente, anche covid19 positivo , in questa emergenza più che mai garantiscono igiene sicurezza e confort domestico alberghiero , si occupano di soddisfare i bisogni primari dei pazienti e sono di supporto al paziente e all’intera equipe multidisciplinare.
Nel gruppo facebook ‘’Avvisi e Concorsi OSS’’ fondato da un Oss Siciliano, Luca Spataro, gruppo che conta oltre 80.000 operatori socio sanitari in questi giorni di grande emergenza si sono riuniti in tanti per confrontarsi.
e così fra i commenti di uno dei vari post descrivono le proprie esperienze in questa emergenza,
Gianluca Oss emigrato dalla sicilia e che presta servizio in un ospedale di Parma: ‘’ non molliamo mai nonostante lo sconforto e la paura del contagio. ‘’
E ancora Davide che presta servizio in un pronto soccorso dell’umbria: ‘’Tutti uniti per cercare di limitare al minimo il propagarsi del virus…
Grazie all azienda per la quale sto lavorando in questo periodo….che sta facendo di tutto per non farci mancare i DPI NECESSARI’’
Ester un altra oss ci tiene in un commento a sottolineare a sua esperienza : ‘’Da reparto di medicina, siamo diventati reparto covid, senza essere stati minimamente formati o almeno informati sul da farsi. Ci stiamo organizzando sulla ns. Pelle di giorno in giorno, passiamo delle ore bardati come dei marziani x entrare nelle stanze covid, si fa fatica a respirare, e quando finalmente ci si può spogliare siamo in un lago di sudore. Siamo sempre in prima linea in ogni circostanza e facciamo di tutto. Siamo il basamento di una struttura, che senza di noi crollerebbe a prescindere dal covid19.’’
Non mancano altri commenti e considerazioni , ad esempio Teresa: Sono un oss di 24 anni, lavoro in un ospedale milanese proprio in malattie infettive..
All’inizio questo allarmismo non c’era, era una semplice influenza!
Beh in realtà questa influenza ha fatto fuori padri, madri, nonni e ragazzi…abbiamo iniziato ad avere paura…e se non potessi più vedere la mia famiglia giù? E se non potessi piu vedere la faccia di mia madre la domenica quando arrivo da Milano? E se non potessi più riuscire a mangiare le cose che adoro? Se dovesse succedermi qualcosa, come starebbero…e ancora di più ho avuto paura, quando x la positività di una collega, sono stata costretta a fermarmi e rimanere in quarantena, isolata per 15 giorni…questi giorni non sono ancora terminati, e spero davvero che il risultato di quel tampone sia negativo…in tutto ciò sembra che siamo inesistenti…persino la D’Urso non ci ha citati…no che mi offendesse questo, mi offendono già tutti i comportamenti delle persone che non capiscono, degli anziani in pericolo che rispondono “di qualcosa bisogna pur morire”, come se noi fossimo degli stupidi a cercare di fare una guerra senza armi, senza tutele e senza riconoscimenti…
Luca Spataro
Redazione NurseNews. Eu