Via libera alll’uso domiciliare degli antimalarici e degli antivirali usati contro l’Aids che saranno rimborsabili
Curarsi a casa con le terapie che al momento sembrano più promettenti per sconfiggere il coronavirus quando ancora i sintomi non sono gravi. È quello che potrà fare chi è contagiato grazie al via libera dell’Aifa, l’Agenzia del farmaco, all’impiego per uso domiciliare degli antimalarici e degli antivirali usati contro l’Aids che saranno rimborsati dal Servizio sanitario nazionale. Per poterli utilizzare sarà necessaria una prescrizione medica e presto, ha avvertito l’Aifa, sarà sufficiente la ricetta del medico di famiglia.
Le terapie a carico del Ssn
La determina dell’Aifa che autorizza in Italia e a carico del Servizio sanitario nazionale è stata pubblicata in Gazzetta Ufficiale e riguarda i farmaci antimalarici clorochina e idrossiclorochina e gli antivirali usati contro l’Aids lopinavir/ritonavir, danuravir/cobicistat, darunavir, ritonavir «per il trattamento anche in regime domiciliare dei pazienti affetti da infezione da SARS-CoV». «I medicinali a base di clorochina, idrossiclorochina, lopinavir/ritonavir, danuravir/cobicistat, darunavir, ritonavir – si legge ancora nel documento – sono a totale carico del Servizio sanitario nazionale per il trattamento dei pazienti affetti da infezione da SARS-CoV2 (COVID-19), nel rispetto delle condizioni per esso indicate».
L’efficacia dei farmaci
In attesa di una terapia efficace e sicura ad hoc per contrastare il Covid 19 sono diverse le sperimentazioni di farmaci nati per altre indicazioni ma che stanno mostrando una efficacia nel trattamento dei pazienti positivi al coronavirus. È il caso a esempio degli antivirali anti Aids che secondo i protocolli attualmente in uso presso i principali centri clinici ma anche le più recenti linee guida Simit Lombardia mostrerebbero una certa efficacia se utilizzati nelle fasi più precoci e in pazienti meno compromessi. Qualche dubbio in più riguarda l’utilizzo degli antimalari come ha sottolineato il direttore generale dell’Aifa Nicola Magrini che parla di possibili «rischi» legati agli effetti collaterali ed è quindi «necessaria maggiore cautela rispetto ad un uso di massa». I farmaci dovranno essere dispensati dalle farmacie ospedaliere, ed «è fatto obbligo alla struttura prescrittrice di trasmettere tempestivamente all’area pre-autorizzazione dell’Aifa i dati relativi ai pazienti trattati». Ma è stato lo stesso dg dell’Aifa Magrini, dopo la richiesta avanzata dall’Ordine dei medici (Fnomceo), ad annunciare che nei prossimi giorni arriverà il via libera alla possibilità per i medici di famiglia di prescrivere queste terapie anti-Covid.