L’Inail bolzanina boccia tute e mascherine cinesi usate nelle strutture sanitarie del Trentino Alto Adige, le stesse che vengono impiegate dai nostri operatori sanitari in Puglia, dove sempre l’Inail ha invece accettato, sulla scorta della relazione dei tecnici della Regione pugliese, i medesimi dispositivi anti Covid.
A Bolzano le certificazioni cinesi non soddisfano i parametri dell’Inail
Andiamo con ordine. A Bari un carico di dispositivi di protezione individuale, che Emiliano aveva acquistato direttamente dalla Cina: tute “Iwone Protection” e mascherine del tipo KN95 arrivano in areoporto il 7 aprile con un volo cargo Guangzhou-Bari. Quasi contemporanemanete all’arrivo dell’aereo, l’Inail di Bolzano firmava un documento nel quale accertava l’insufficienza di documentazione per valutare la conformità dei dispositivi alle norme tecniche specifiche, dichiarava inoltre che le certificazioni del materiale cinese, provenivano da enti non accreditati. Contemporaneamente lo stesso materiale arrivava alle 16 e 30 all’areoporto di Bari, come documentato da un video istituzionale.
Un peso complessivo di 55,7 tonnellate sono: tute di protezione, occhiali protettivi, mascherine DPI, pompe per infusione, pompe per iniezione, attrezzature per barelle per biocontenimento, sterilizzatrici. Il materiale, dopo l’inventario, é stato immediatamente reso disponibile al sistema sanitario regionale per tutelare gli operatori sanitari negli ospedali Covid.
Il personale si accorge che i dispositivi non sono protetettivi dalla contamianzione biologica
Gli stessi operatori però si sono accorti che i dispositivi di protezione non sarebbero stati a norma. Mascherine cinesi sarebbero state acquistate come modelli FFP2, tute protettive, ma solo dagli schizzi, dalla polvere, non da contaminazione biologica. Questi dispositivi avrebbero messo a rischio la vita di tanti medici, infermieri, oss.
Il presidente dell’ordine delle professioni infermieristiche di Bari, Sanverio Andreula, aveva diffidato la Regione e quindi le Asl dal distribuire questo materiale. Cosa che poi è stata affrontata dalla Regione con la relazione di idoneità da parte del Sirgisl. Il Sistema regionale di gestione integrata della sicurezza sul lavoro, ha quindi inviato la relazione a Filippo Anelli presidente dell’ordine dei medici di Bari, nonchè della federazione nazionale degli ordini dei medici, dichiarando sovrapponibile a quella italiana, la valutazione data dai cinesi sulla conformità dei dispostivi di protezione. Sulla scorta di questa relazione l’Inail ha dichiarato la conformità delle tute modello “Iwode Protection”, alle norme vigenti. “Una conformità – sottolinea Marico Conca consigliere regionale di opposizione intervneuto sul tema – valutata sulla base della documentazione prodotta dalla Regione Puglia importatrice dei dispositivi in oggetto. Nella relazione del Sirgisl, si dichiara che gli standard cinesi in base ai quali sono state certificate le tute come protettive contro il virus Covid-19, sono sovrapponibili a quelli italiani.
In Trentino si ritirano i dispositivi cinesi
In Trentino Alto Adige però, le stesse tute come le mascherine KN95 vengono valutate dall’Inail inidonee e il direttore generale dell’Asl di Bolzano Florian Zerzer, é indagato dalla procura, mentre l’Asl bolzanina ha ora intenzione di affidare ad un laboratorio indipendente accreditato, l’esame dei dispositivi di protezione individuale acqusitati dalla Cina.
Redazione NurseNews. Eu
Fonte
Sanitasalento